Eremo di San Valentino

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Da aprile ad ottobre
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Escursionisti ed escursionisti esperti
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora e 30 minuti (A/R)
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 3 km (A/R), dislivello positivo fino a 179 metri (343 totali)
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, scarponcini obbligatori
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua, occhiali da sole e bacchette per camminare
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

L’epidemia di peste narrata ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni è un fatto realmente accaduto tra il 1629 ed il 1633, frangente temporale comprensivo di diffusione del morbo e conseguenze, che colpì in pieno quasi tutto il territorio lombardo e buona parte del nord Italia. Molti morirono, altri trovarono rifugio tra le montagne o scapparono in luoghi remoti, alcuni sfidarono la natura costruendo edifici in zone laddove il territorio era veramente ostile. Come nel caso dell’Eremo di San Valentino, edificato come simbolo di vittoria contro la peste ed a strapiombo sul lago di Garda.

Tale morbo nel nord Italia venne portato dai lanzichenecchi, soldati assoldati tra le fila delle legioni tedesche del Sacro Romano Impero Germanico come supporto militare e noti per la loro brutalità, durante la Guerra di Successione di Mantova e del Monferrato e che portò questi soldati ad avanzare nei territori interessati dal conflitto, distruggendo e saccheggiando quelle zone che già venivano da un periodo di carestia dovuto ad una sovrappopolazione demografica. Tra le fila dei soldati tedeschi la peste dilagava e veniva di conseguenza trasmessa ai nemici, raggiungendo il culmine della sua diffusione nel 1630 quando questi passarono da Milano: la città viveva già un momento di crisi dovuto allo spostamento in massa della classe contadina verso il centro in cerca di fortuna, peggiorando le già scarse condizioni igieniche di una Milano non pronta a questa migrazione, trasformandosi così in un terreno perfetto per la diffusione del morbo della peste. I numeri narrano di una città meneghina che arrivò a perdere quasi il 70% della sua popolazione, mentre dei soli 4 milioni di abitanti che popolavano tutto il nord Italia circa 1 milione morì durante questi anni di peste.

L'escursione

La Lombardia è una regione con una morfologia territoriale dalle differenti sfaccettature, come le coste rocciose che avvolgono i laghi e tra la quale sono incastonate strutture uniche ed in passato ardue da raggiungere (mentre ad oggi con un’accessibilità migliorata). Che sia in cima alla montagna, a metà altezza oppure sulle rive del lago, questi eremi venivano edificati laddove la provvidenza aveva fatto il suo, come l’Eremo di Santa Caterina del Sasso dopo il naufragio scampato e l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio come segno di gratitudine in seguito ad un evento miracoloso legato alla fonte d’acqua potabile.

Una struttura nascosta agli occhi di tutti, visibile solo navigando sulle acque del lago oppure visitabile percorrendo un sentiero escursionistico non adatto ai neofiti (ed a strapiombo sul lago di Garda), diventata negli anni anche un crocevia in cui poter sostare e riposarsi prima di intraprendere la salita in cresta che porta verso Cima Comer: per scoprire questo luogo unico bisogna prima di tutto raggiungere Gargnano, un piccolo comune della provincia di Brescia affacciato sulle sponde del lago e distante in automobile due ore e mezza da Milano e circa un’ora e mezza da Bergamo.

Una volta in zona ci si sposta in località Sasso e si parcheggia l’automobile nei pressi dell’area picnic (troverete il punto GPS esatto ad inizio articolo), per proseguire poi a piedi attraversando e tagliando di netto il piccolo conglomerato di case fino ad arrivare al lavatoio pubblico, che rappresenta il punto d’interesse di partenza dell’escursione. Qui bisogna intraprendere Via San Valentino, che da strada semplice muta in sentiero boschivo e che porta verso l’Eremo di San Valentino: una struttura posta a più di 770 metri d’altezza s.l.m. ed edificata dai superstiti dell’epidemia di peste che colpì l’Europa nel 1630, nota a noi italiani come la peste manzoniana mentre all’estero viene chiamata la piaga di Milano.

Si tratta di un sentiero escursionistico (E) ibrido, in cui gli scarponcini sono sicuramente obbligatori, le bacchette molto utili ed una buona scorta d’acqua ideale nei giorni di grande caldo:

  • Nella prima sezione, che parte dal lavatoio pubblico e porta al primo ed unico cartello informativo sul belvedere, il sentiero ha tutte le caratteristiche turistiche (T) di una normale passeggiata grazie ad una mulattiera pianeggiate ed una salita con fondo roccioso molto uniforme, con un discreto dislivello non troppo impegnativo.
  • Nella seconda sezione, che riparte dal belvedere fino ad arrivare all’Eremo, il sentiero diventa più adatto ad escursionisti esperti (EE) viste le tante difficoltà, tutte nate da una scarsa segnaletica, una discesa molto ripida su roccia viva e molti passaggi esposti senza parapetti.

Una volta arrivati all’Eremo, è possibile visitarlo internamente sempre avendo grande rispetto nei confronti della struttura e senza arrecare danni, ricordandosi di chiudere bene ogni porta che ci si lascia alle spalle. Nelle vicinanze sono disponibili delle panche sulla quale sostare e fare picnic, oltre che godersi il belvedere sul lago di Garda. Mi raccomando di non lasciare rifiuti in giro e di riportarveli indietro.

L’evento catastrofico collegato a questa struttura, che arrivo a causare più un 1 milione di morti in tutto il nord Italia, segnò per sempre gli abitanti di questa zona di lago. Qui, in queste zone remote della montagna in cui la peste non riuscì a dilagare grazie anche ad un fattore morfologico del territorio, trovarono rifugio per quasi 20 anni sfuggendo alle tante ondate di epidemia che investirono tutto il territorio italiano, alla fine della quale i sopravvissuti decisero di costruire quest’eremo in segno di gratitudine per la grazia ricevuta.

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