Linea Cadorna – Monte Orsa e Monte Pravello
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, d’inverno con la neve è magico
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Tutti, parzialmente accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 4/5 ore per il giro ad anello completo
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Giro ad anello di 10 km, dislivello positivo fino a 400 metri
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliati gli scarponcini
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, pranzo al sacco, torce ed occhiali da sole
Il percorso che porta da Viggiù fino alle cime dei monti Orsa e Pravello è un’escursione di difficoltà T/E, con diversi cartelli informativi che raccontano la storia dei punti d’interesse visibili e molti cartelli direzionali ad ogni incrocio in modo tale da non perdere mai la traccia. Con una quota di partenza di 600 metri s.l.m. ed una cima posta sopra i 1000 metri s.l.m., sono necessarie circa 4/5 ore per completare tutto il giro e visitare la maggior parte dei manufatti militari della Linea Cadorna, con scarponcini e torce che tornano molto utili per affrontare al meglio l’esplorazione dei reticoli e delle batterie:
- Nella prima sezione del sentiero, che porta dal parcheggio fino al primo svincolo d’ingresso alle gallerie principali, si attraversa una parte boschiva a mezza costa che risale le pendici del monte e con un dislivello notevole che si sentirà subito su gambe e fiato.
- Raggiunta la strada asfaltata, si hanno due possibilità: andare a sinistra per deviare e raggiungere Monte Rai e visitare i suoi cunicoli sotterranei (quelli sotto l’antenna) oppure proseguire per entrare nel complesso Fortificato di Monte Orsa scavato nella montagna, con batterie per cannoniere, magazzini e locali adibiti alla vita quotidiana in tempo di guerra.
- Una volta usciti dal tunnel si intraprende il sentiero per immergersi tra le trincee e le strutture difensive di Monte Pravello, scendere nei bunker sotterranei tramite le scalinate nascoste, percorrere i cunicoli camuffati nella natura per non risultare visibile al nemico, imbattersi in qualche animale selvatico!
- Continuando in salita lungo la strada asfaltata, s’incontra prima il rifugio Monte Pravello aperto alcune domeniche del mese e poi si arriva in cima al Monte Pravello, che è collocata proprio sul confine italo/svizzero con un belvedere che affaccia sul lago di Lugano.
A metà del percorso è presente un’area picnic accessibile anche a persone con disabilità motorie, raggiungibile grazie ad una strada asfaltata parallela al sentiero escursionistico, che che proprio in questo punto s’incrociano. Questo collegamento è stato tracciato e messo in atto per rendere il percorso il più inclusivo possibile, affinché chiunque possa goderne.




L’esplorazione delle Linee Cadorna presenti sul territorio lombardo mi ha portato a Viggiù, un piccolo comune dell’alta provincia di Varese e distante in automobile un’ora da Milano e un’ora e mezza da Bergamo, per percorrere un sentiero escursionistico che parte dal Colle Sant’Elia e porta fino alle cime di Monte Orsa e Monte Pravello, lungo la quale è possibile visitare ed esplorare gallerie, trincee, fortificazioni e magazzini bunker risalenti ai primi del ‘900 ed utilizzati durante la prima guerra mondiale.
Una volta arrivato e parcheggiata l’automobile in una delle piazzole disponibili a bordo strada, bisogna dirigersi verso l’inizio del percorso percorrendo un pezzo di strada asfaltata fino a raggiungere la bacheca informativa indicante il vero punto di partenza. Trattandosi di un giro ad anello doppio (uno inferiore ed uno superiore), in questo punto c’è la possibilità di scegliere come raggiungere i complessi fortificati ed il mio consiglio è di intraprendere il sentiero boschivo di sinistra all’andata scendere dalla mulattiera asfaltata al ritorno:
- Intrapreso il sentiero sterrato, molto ripido e con una decina di tornanti che in un punto danno accesso ad un bellissimo belvedere su Porto Ceresio e sul lago di Lugano, si raggiunge nuovamente la mulattiera asfaltata lasciata in precedenza e l’importante crocevia che unisce i due giri ad anello. Infatti qui si chiude ipoteticamente il giro ad anello inferiore ed inizia quello superiore.
- Una prima deviazione possibile è quella di sinistra e che porta verso l’osservatorio sotterraneo collocato su Monte Rai, la prima fortificazione esplorabile scavata nella roccia, sopra la quale è posizionata la gigantesca antenna radio ed il suo ripetitore. Entrando all’interno muniti di torcia, è possibile visitare tutta la struttura e le diverse postazioni d’artiglieria leggera riconoscibili dal classico quadrato di cemento collocato davanti alla feritoia.
- Ritornando al crocevia precedente, si prosegue intraprendendo il giro ad anello superiore e che porta verso l’ingresso del complesso Fortificato di Monte Orsa con il sistema di cannoniere in batteria scavato nella roccia. L’utilizzo della torcia è obbligatorio per accedere al suo interno ed apprezzare al meglio alcuni dettagli come il sistema di aerazione, pensato in modo da far filtrare l’aria senza far passare gli eventuali colpi bellici dei nemici perché scavato in obliquo. Nella seconda cannoniera è collocato un cannone bellico restaurato dell’epoca, installato lì nel 2015 grazie alla sezione Gruppo Alpini di Viggiù-Clivio, in modo da poter ammirare da vicino questo pezzo d’artiglieria ed ogni suo componente, capirne anche il funzionamento grazie a dei cartelli informativi posizionati a fianco, percepire l’impegno e la dedizione dei volontari che manutengono questi luoghi. Lungo tutto il reticolo sotterraneo delle cannoniere sono presenti anche altre importati stanze in cui erano stipate le munizioni e si notano ancora i battenti metallici delle porte di sicurezza.
- Usciti nuovamente fuori, si entra nell’area delle trincee, dei camminamenti e delle postazioni per mitragliatrici scavate nella roccia che affacciano tutti sul versante del lago, supportati da reticoli sotterranei in cui i militari si muovevano. Alcuni dei ricoveri interrati sono caverne di origine naturale riadattati e con mura cementate, adibiti principalmente come come depositi per merci e munizioni mentre altre strutture sopraelevate accoglievano i militari.
- Continuando lungo il percorso a mezza costa e tenendo il lago a sinistra, si risale fino ad arrivare ad una piccola area picnic molto particolare con tanto di balcone con belvedere: infatti si può arrivare quasi fin qui anche in automobile perché l’accesso a quest’area è stato pensato appositamente per essere accessibile anche a persone con disabilità motorie in modo tale che tutti possano godere del panorama sul lago di Lugano.
- Si prosegue continuando la salita fino ad arrivare al rifugio Monte Pravello (in uso tutte le domeniche d’estate) con tanto di ulteriore area picnic e di parcheggio per autoveicoli, e superandolo si arriva infine alla cima del Monte Pravello, contraddistinta da una garitta abbandonata che sorgeva proprio sul confine italo-svizzero.