Eremo di Santa Caterina del Sasso (Ballaro)
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, particolare nelle giornate terse invernali
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile, traghetto dal lago o pullman in caso di gite organizzate
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per visitare eremo e chiesa
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 1 km complessivo, sempre pianeggiante
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, ma evitate abiti succinti/corti
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- SITO INTERNET UFFICIALE:
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook – Instagram
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La costruzione dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro inizia a partire dal 12° Secolo ed è stata associata al mercante Alberto Besozzi, che dopo essere scampato ad un naufragio durante una traversata del lago, avrebbe fatto voto a Santa Caterina d’Egitto decidendo di ritirarsi per il resto della sua vita in preghiera e solitudine in una grotta in quel tratto di costa, cibandosi di quanto la natura gli offriva e di ciò che i naviganti del lago gli lasciavano sulla costa. Lì avrebbe costruito una cappella alla santa (oggi individuabile in fondo della chiesa principale) facendo quindi nascere questo complesso monastico a strapiombo sulla sponda orientale del lago Maggiore, ampliato nei secoli successivi con l’edificazione di altre due chiese dedicate a San Nicolao e Santa Maria Nova.
Alberto Besozzi morì nel 1205, venendo poi considerato beato in tutto il Verbano per l’orazione effettuata in cerca di grazia (poi ricevuta) riguardo ad una terribile pestilenza che colpì gli abitanti della zona negli anni precedenti, ma l’ufficialità della proclamazione in sé non venne mai approvata. Le sue spoglie si trovano in una teca all’interno della chiesa, esposte ai fedeli e visitatori del luogo, ed ogni 25 Novembre ricorre il festeggiamento di Santa Caterina D’Alessandria.
La parte finale del nome di questo Eremo si pensa che derivi da un miracolo accaduto all’inizio dei 18° Secolo, quando dei massi si staccarono dalla parte superiore della costiera e precipitarono sulla chiesa senza causare gravi danni, rimanendo incastrati e sospesi in una volta dell’edificio fino alla loro rimozione effettuata nel 1910.




Senza neanche farlo apposta, in una fredda ma soleggiata domenica datata 25 novembre ho visitato uno dei luoghi più affascinanti, unici e storicamente importanti della provincia di Varese: sto parlando dell’Eremo di Santa Caterina, un’area ecclesiastica composta da un monastero sorto a strapiombo sulla sponda orientale del lago Maggiore e nel comune di Leggiuno, distante in automobile un’ora da Milano e due ore scarse da Bergamo.
Il suo nome per esteso è Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro ed è un luogo aperto e visitabile tutto l’anno ma con orari che possono variare in base alla stagione, aggiornati e facilmente accessibili sul sito ufficiale come le informazioni legate al costo del biglietto ordinario che è di 5,00€, il biglietto ridotto (riservato a over 65, cittadini residenti in provincia di Varese e gruppi di almeno 15 persone) è di 3,00€ ed è gratuito per diverse altre categorie come guide turistiche, minorenni, interpreti, docenti scolastici, persone portatrici di disabilità ed i cittadini residenti nel Comune di Leggiuno.
Una volta in zona, è disponibile un ampio e gratuito parcheggio per automobili e pullman nel caso decidiate di raggiungerlo via terra altrimenti è possibile utilizzare il servizio di Navigazione Lago Maggiore che permette di arrivarci in pochi minuti da Stresa attraccando direttamente al porticciolo sottostante. Dopo aver acquistato il biglietto d’accesso, si accede all’area monastica così suddivisa:
- Un piccolo e curato giardino esotico con diverse piante tropicali e palme, collegato ad un pergolato all’ombra sotto la quale sono posizionate panchine e tavoli in pietra in cui poter sostare.
- Successivamente è collocato l’ingresso al Conventino, la prima struttura visitabile e con al suo interno alcuni affreschi ed un piccolo museo che racconta la storia di questo luogo ed i punti salienti legati alla sua costruzione ed espansione.
- Il monastero, la piccola struttura in cui vive chi manutiene e gestisce questo luogo, con il passaggio ad archi sottostante.
- La scalinata che porta sulle sponde del lago ed al porticciolo dove attraccano i traghetti di servizio.
- La piazza principale che affaccia a strapiombo sul lago, con una piccola edicola votiva scavata nella roccia.
- La chiesa con la torre campanaria, all’interno della quale viene indetta messa durante i weekend e nelle
festività, internamente ben arredata e recentemente ristrutturata, che presenta sul fondo la teca contenente le spoglie di Alberto Besozzi, la persona che si dice abbia fondato questo luogo.
L’accesso all’eremo è consentito solo tramite l’acquisto del biglietto ed è possibile scendere utilizzando anche l’ascensore scavato nella roccia della scogliera (molto particolare e terminato nel 2010) acquistando un biglietto aggiuntivo di 1,00€. Nel 1914 questo luogo venne considerato monumento nazionale e nel giugno 1970 divenne di proprietà della provincia di Varese: questo cambio di proprietà diede il via a consistenti e dispendiosi restauri ed opere di consolidamento che salvarono tutto il comprensorio, riportandolo alla riapertura al pubblico negli anni ottanta.