Il parco di Castelseprio ed il Monastero di Torba

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, parzialmente accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 2-3 ore
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 2 km a piedi per tutta la visita, sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliate scarpe comode
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, occhiali da sole e cappellino
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Antiquarium Castelseprio
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Il parco archeologico di Castelseprio è un’area d’interesse storico e culturale della provincia di Varese che si sviluppa sui ruderi dell’omonimo insediamento fortificato e del suo borgo, all’interno di una porzione boschiva di circa 130’000 mq extraurbana e di cui fanno parte anche le vicine strutture ecclesiastiche come la Santa Maria Foris Portas, la basilica di San Giovanni Evangelista ed il Monastero di Torba.

I primi ritrovamenti di strutture e materiali vari sono datati inizio ‘800 ed avvenuti in maniera del tutto casuale, per mano della famiglia che possedeva i terreni sulla quale sorgeva (e sorge tutt’ora) l’intero parco archeologico. A partire dalla metà del ‘900, il grande interesse e la voglia di scoprire di più sulla storia di questo luogo portò ad una prima campagna di scavi e disboscamenti ad opera (all’epoca) del direttore dei musei civici di Varese e del sopraintendente lombardo: vennero così riportati alla luce molti piccoli reperti storici ed iniziarono a riemergere i grandi monumenti nascosti dalla natura.

Conseguentemente, grazie a rilievi aerei e topografici, venne evidenziata l’estensione del castrum ed i lavori di recupero più recenti effettuati negli anni ’80 (1980) servirono per ampliare l’accesso alla zona di ricerca utilizzando metodi di scavo più specifici. Nel complesso, il parco archeologico si divide in:

  • Il borgo, l’area in cui è collocata la chiesa di Santa Maria Foris Portas con l’annesso cimitero.
  • Il castrum, in cui sono presenti diversi elementi strutturali come il ponte d’accesso con il torrione di guardia, il complesso basilicale di San Giovanni ed il suo cimitero, la casaforte, il monastero di San Giovanni con l’antiquarium, che tutt’insieme compongono l’area del centro fortificato.
  • La Torba, una zona del parco in cui è stato edificato il monastero con la chiesa di Santa Maria ed il suo cimitero.

Nel 2011 il borgo ed il castrum sono entrati a far parte della lista dei beni Patrimonio Mondiale UNESCO e con libero e gratuito accesso, mentre il Monastero di Torba è divenuto di proprietà del FAI e gestito da quest’ultimo ente con accesso a pagamento.

La visita

Questa è stata (e rappresenta tutt’ora) la prima destinazione scelta e studiata a tavolino in ogni dettaglio del progetto Lombardia Experience, dopo Consonno che ha rappresentato la prova esplorativa mentre le Torbiere del Sebino in cui ho girato la puntata pilota. 

Distanti in automobile 40 minuti da Milano ed un’ora abbondante da Bergamo, il parco di Castelseprio ed il Monastero di Torba si trovano nell’area archeologica dell’antica Castel Seprio, all’interno della zona boschiva della Valle Olona in provincia di Varese. La visita di entrambi i luoghi d’interesse presenta una camminata facile e sempre in piano, parzialmente accessibile a persone con disabilità motorie seguendo i percorsi ben battuti e con ghiaia fine, dalla durata complessiva di circa 2-3 ore.

In ordine, la prima zona visitata è stata quella del parco di Castelseprio e tutti i punti d’interesse al suo interno, lasciando in uno dei parcheggi disponibili l’automobile per proseguire a piedi: l’ingresso è gratuito e regolato da orari di apertura che potete trovare aggiornati sul sito ufficiale.

  • La zona sulla sinistra rappresenta il borgo posto fuori dalle cinta murarie del castrum, che si sviluppa su dei colli ed ospita la chiesa di Santa Maria Foris Portas con il suo cimitero: la struttura (ancora ben conservata) risulta essere la più antica del sito anche se tale affermazione risulta molto in discussione perché si ritenesse che risalisse al 7-8 secolo d.C. ma un recente esame chimico/fisico di alcuni elementi nei componenti costruttivi l’hanno datata al 9 secolo d.C.
  • Proseguendo verso la parte destra, ci si trova di fronte ai resti delle fondamenta del ponte levatoio in legno che collegava il borgo al castrum con il suo torrione d’accesso: le pile di pietra e le fondazioni visibili sono riemerse dopo uno dei tanti scavi che fanno pensare alla presenza di un fossato che circondava il castrum profondo almeno 5 metri; Superato il ponte, si arriva ai resti del complesso basilicale di San Giovanni, che rappresentava il principale luogo religioso del castrum di Castelseprio e diviso in varie parti come la basilica di San Giovanni Evangelista, il battistero ottagonale dedicato a San Giovanni Battista, una torre (probabilmente con in cima una campana) e la cisterna esterna, oltre alle altre piccole strutture tutte intorno come pozzi, torri, il cimitero e la Casa dei Canonici.
  • La chiesa di San Paolo è il terzo punto d’interesse visibile ed una delle prime strutture riemerse dagli scavi dopo il 1950. Di piccole dimensioni, con una pianta esagonale e delle muri perimetrali massicci, è ancora oggetto di studi “il perché” venne costruita data la vicina presenza del complesso basilicale, ed alcune ipotesi portano al fatto che si tratti di un mausoleo o di una chiesa privata nobiliare.
  • La Casa Forte è un’altra struttura del castrum posta alla fine di una zona di verde e vicino alle mura di confine, in una posizione utile all’osservazione della valle. Con delle mura perimetrali molto massicce, si suppone fosse la sede delle autorità civili e militari.
  • Il convento di San Giovanni rappresenta l’ultimo punto d’interesse ed è una delle poche strutture ancora intatte all’interno del parco archeologico, una costruzione quadrata in cui gli ambienti si distribuiscono su due lati mentre il restante spazio è occupato da un chiostro. Dalla sua funzione iniziale di convento è passato ad essere, negli anni, un convento e successivamente residenza privata. Ora, completamente ristrutturato, è diventato un vero e proprio Antiquarium in cui è possibile conoscere le vicende di questo luogo attraverso i reperti rinvenuti durante gli scavi.

Uscito dal castrum, sono risalito di nuovo in automobile per spostarmi di pochi chilometri verso la seconda zona da visitare di Castelseprio, rappresentata dal Monastero di Torba: anche qui il parcheggio a disposizione è molto grande e gratuito, una volta scesi si può proseguire a piedi seguendo il sentiero battuto.

L’ingresso qui è a pagamento ed è gestito dai FAI, all’interno l’area visitabile è divisa in diverse sezioni e sono accessibili diverse strutture, come:

  • La chiesa di Santa Maria, costruita tra l’ottavo ed il tredicesimo secolo d.C..
  • La parte abitativa del complesso ed in cui si svolgevano tutte le attività di vita quotidiana.
  • La torre con architettura romana ed adibita a struttura militare per via della sua conformazione, come si può notare dalle finestre a feritoia.
  • I resti abbandonati di un’altra struttura alla fine del sentiero che porta verso il bosco.

Anche quest’area negli anni ha subito diversi fasi di costruzione e cambiamenti di destinazioni d’uso in base alla fase storica che si stava vivendo, come si può notare dal diverso colore dei mattoni che compongono le strutture, passando dall’essere un’area religiosa alla trasformazione in zona contadina con tanto di stalle e magazzini quando perse la sua funzione sacra.

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