Cascata del Trallo
- QUANDO ANDARCI: Primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Escursionisti ed escursionisti esperti
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora e 30 minuti (A/R) più il tempo della sosta o del pranzo al sacco
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 3.50 km (A/R), dislivello positivo fino a 250 metri
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, scarponcini obbligatori
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua, costume ed un telo
La struttura della piscicoltura fu edificata e terminata nel 1929 per mano dei pescatori della zona, con lo scopo di tutelare gli interessi della loro categoria e d’intervenire per far fronte ad un pescato sempre inferiore (valore numerico) nei laghi e fiumi dell’alto varesotto: grazie a questo allevamento sarebbe stato possibile immettere in tutti i corsi d’acqua del lago Ceresio migliaia di nuovi avannotti di specie come salmerini, trote e coregoni. Lo statuto dell’associazione precisa come essa debba perseguire esclusivamente finalità di tutela e valorizzazione di natura e ambiente del Ceresio, con un’attività che consiste principalmente nella realizzazione di opere per la salvaguardia del lago, delle rive e la conservazione ittiologica, promuovendo iniziative per la sensibilizzazione sui problemi dell’inquinamento delle acque.
Ad oggi la piscicoltura è di proprietà del Comune di Brusimpiano, è gestita dall’Unione dei Pescatori del Ceresio (l’associazione più antica del paese) e finanziata dalla Provincia di Varese viste le diverse attività scientifiche di ricerca e sviluppo; venne pensata e costruita in prossimità del torrente Trallo per sfruttarne l’acqua deviata da immettere nelle moderne vasche interne per l’allevamento degli avannotti, in cui è possibile far completare ai pesci tutte le fasi dello sviluppo. La produttività annuale dell’impianto ittiogenico è di più di 5 milioni di avannotti, con anche una parte in cui i pesci raggiungono lo stato adulto e diventando idonei alla riproduzione.
Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: Visit Brusimpiano – Piscicoltura Brusimpiano




In una zona densamente ricca di torrenti e corsi d’acqua, grazie ad una conformazione del territorio tempestata di cime sulla quale in inverno nevica molto spesso ed alle tanti sorgenti sotterranee, sono altrettanti i salti d’acqua spettacolari che nascono lungo il loro percorso, come nel caso del torrente Trallo e dell’omonima cascata nascosta nel cuore nel bosco, lontana da occhi indiscreti.
Per arrivarci bisogna prima di tutto raggiungere Brusimpiano, un piccolo paesino situato sul confine svizzero e bagnato dalle acque del Lago di Lugano, distante in automobile un’ora e mezza da Milano e due orette scarse da Bergamo. Una volta arrivati in zona, si hanno due possibilità per parcheggiare l’automobile ed in base a dove la lasciate poi intraprenderete il percorso corretto:
- Se trovate parcheggio giù, vi basterà prima raggiungere l’edificio della Piscicoltura di Brusimpiano e poi seguire il percorso pedonale a scalinate che costeggia e risale il torrente Trallo (lungo la quale vige il divieto di pesca).
- Se trovate parcheggio su nell’area vicino alla fine della scalinata, sarete adiacenti all’ingresso del sentiero boschivo segnalato da un cartello sulla rete.
Indipendentemente dal dove, bisognerà poi seguire i cartelli direzionali che portano all’ingresso del sentiero boschivo della cascata del Trallo, un piccolo ma impetuoso salto d’acqua nascosto in una spaccatura della roccia, che purtroppo ha vissuto un bruttissimo periodo dopo che il maltempo e le trombe d’aria abbattutesi su questa zona nell’estate 2020 e 2021 hanno causato ingenti danni, rendendo difficoltosi alcuni passaggi e riempiendo di detriti il letto del corso d’acqua (tra grosse rocce e tronchi di alberi spezzati). per non parlare della siccità del 2022 e 2023. Con grande consapevolezza, il Comune di Brusimpiano è intervenuto bonificando e riqualificando il percorso tra il 2023 ed il 2024, creando il Sentiero meditativo “L’arcobaleno dei Colori” per rendere accessibile ed esplorabile il sottobosco che porta verso la cascata:
- Dopo il breve pezzo alla sinistra del torrente, si arriva nei pressi del primo cartello che indica la strada da seguire: prima del grande disastro, per attraversare il torrente vi era un ponte a sbalzo fatto da gabbie di acciaio piantumate a terra e riempite di detriti e calcestruzzo, mentre ora è stato sostituito da un passaggio su rocce (temporaneo in attesa di fine lavori?).
- Si prosegue nel sottobosco mantenendosi costantemente paralleli al torrente e seguendo i tanti cartelli e doppi segni blu apposti su rocce ed alberi, lungo una traccia unica e molto facile da seguire (uguale sia all’andata che al ritorno) con due piccole difficoltà legate più al dislivello (circa 250 metri su 1.7 km) ed alla fitta vegetazione di rovi che può dar noia se viene percorso coi pantaloncini corti.
- Una volta terminata la salita, si arriva nella zona d’accesso alla cascata che è forse la cosa più particolare di quest’escursione, sia a livello sonoro che visivo: attraversando una spaccatura nella roccia ci si trova teletrasportati dalla fitta vegetazione del bosco ad una piccola spiaggia di sassolini incastonata tra due alte pareti di roccia. Si nota subito il cumulo di rocce che funge da muro contenitivo naturale e crea una vasca sotto la cascata profonda ad occhio quasi 2 metri, mentre la forza con la quale il salto d’acqua s’infrange crea un flusso d’aria fresca ed obbligato dalle pareti di roccia ad andare in direzione della spiaggetta: questo è sicuramente uno dei punti migliori in cui cercare refrigerio durante le calde giornate estive!
Il giro completo è di 3.40 km totali (A/R) con un dislivello dal parcheggio nei pressi della Piscicoltura alla cascata di 250 metri circa, è vivamente consigliato l’utilizzo di scarponcini per via dei molti detriti e della presenza di tratti sconnessi, portandovi dietro anche acqua e tutto il necessario per un pranzo al sacco. Qui a Brusimpiano è disponibile anche un’altra escursione legata alla Linea Cadorna e che porta in cima al Monte Derta, gemella della Linea Cadorna di Porto Ceresio localizzata sul versante opposto e che raggiunge la medesima cima.