Val di Mello

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, ogni stagione ha un fascino differente
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile e pullman in caso di gite organizzate
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 5 ore (A/R) più il tempo della sosta o del pranzo al sacco
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 9 km (A/R), dislivello positivo fino a 220 metri
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, consigliati gli scarponcini
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua, occhiali da sole, telo e costume
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Riserva Naturale Regionale protetta dal 2009, la Val di Mello non è famosa solamente per le sue bellezze naturalistiche ed i suoi sentieri facili, ma anche per altro: per esempio l’arrampicata, infatti qui in Val Masino è forte la presenza di climbers amatoriali e professionistici italiani ed internazionali per via delle pareti molto amiche e della vista mozzafiato. Una via per esempio è la Luna Nascente (che dà anche il nome ad un rifugio della zona), definita “un’arrampicata splendida, direi quasi miracolosa. Una dülfer entusiasmante si svolge per solidissime lame di granito, e quando cessano, c’è sempre una serie di appigli che consentono di afferrare altre lame e proseguire” perché considerata un capolavoro naturale che generazioni di arrampicatori sognano prima o poi di risalire.

L’altro punto d’interesse particolare è sicuramente il Bidèt della Contessa: no tranquilli, non vi sto prendendo in giro, viene proprio chiamato così ed è una delle pozze d’acqua più grandi che si formano lungo il corso principale del torrente, riconoscibile dall’ampia superficie e dalla presenza di diverse spiaggette. Esistono molte leggende e credenze locali legate all’origine di questo soprannome, ma la più plausibile penso sia la storia che racconta di una nobildonna che soggiornava sempre qui in estate e che per trovare refrigerio durante le calde giornate nuotava nuda nel laghetto.

L'escursione

Forse la più bella, accessibile, mutevole, organizzata e completa passeggiata tra le montagne lombarde che abbia mai fatto. Ma andiamo con calma!

Su consiglio di un’amica e di tante altre persone che conoscono la Valtellina molto meglio di me, ho deciso di organizzare con alcuni amici una gita in giornata e raggiungere un luogo che ritenevo (e ritengo tutt’ora) un po’ troppo commerciale per i miei gusti, visto che prediligo mete meno famose o più di nicchia. La destinazione è quindi stata San Martino, un piccolissimo abitato in montagna della Val Masino e localizzato a nord-est della Lombardia in provincia di Sondrio, distante in automobile due ore sia da Bergamo che da Milano.

Dopo alcuni tornanti ed un bel dislivello, si arriva nei pressi del centro di San Martino in cui si nota una perfetta organizzazione riguardante i posteggi auto, per quantità e zone di collocazione (aggiornamento 2022: il parcheggio è a pagamento e costa 1,00€ all’ora, con un tariffario di 7,00€ per l’intera giornata) oltre all’utilissimo servizio navetta che dall’Info Point porta fino all’inizio del sentiero superiore. Sono disponibili ed acquistabili anche dei pass giornalieri per posteggiare l’auto nel parcheggio superiore, ma sono limitati a 30 circa e difficilmente sono ancora disponibili dopo le 8.00 del mattino.

Una volta lasciata l’automobile, si prosegue a piedi tagliando per le vie interne del piccolo abitato e percorrendo un breve tratto boschivo fino a sbucare nuovamente sulla strada asfaltata, trovandosi dopo circa 1 km all’altezza del viadotto che indica l’inizio del vero sentiero della Val di Mello. Si tratta di una mulattiera ben battuta e sempre pianeggiante, adatta a neofiti e famiglie, con la quale si raggiunge senza difficoltà il rifugio Rasega alla fine del sentiero classico e dalla quale partono i sentieri per esperti che portano verso altre cime e rifugi in zona. Lungo tutta l’escursione è possibile godersi i tanti punti d’interesse che caratterizzano questa valle, come baite dove comprare prodotti tipici della zona, rifugi in cui ristorarsi con piatti tipici, grandi zone erbose in cui accamparsi per un picnic, il tutto sempre accompagnati da un elemento costante che è il torrente Mello: è sempre presente e visibile, trasformandosi spesso in laghetti e pozze dalle acque cristalline in cui poter fare bagni e tuffi, affiancate da spiaggette dove fermarsi a prendere il sole.

L’unicità di questo luogo è legata alla sua conformazione geologica ed alla varietà botanica, con un territorio pianeggiante e ricco di specie vegetali dove trovano rifugio molti animali selvatici, racchiuso da pareti di colorazione molto scura e con una verticalità immediata (come direbbe il professor Challenger descrivendo la terra di Maple White). Grazie a questa caratteristica unica, qui ogni stagione regala colori e sensazioni differenti, dal foliage autunnale al bianco candido della neve invernale, dai differenti profumi della primavera alle lunghe e soleggiate giornate estive. Una camminata immersi nella natura a 360°, piacevole da percorrere in compagnia e perfetta anche per chi non è mai stato in montagna grazie all’estrema accessibilità, con una lunghezza complessiva (parcheggio – rifugio – parcheggio) di circa 9 km e che vi impegnerà tutta la giornata. Un consiglio che vi posso dare è quello di percorrere solo al ritorno il sentiero situato sul lato opposto del torrente, in modo da attraversare un sottobosco davvero suggestivo e fiabesco con il calar del sole.

Ho avuto la fortuna e possibilità di visitare questo luogo in differenti momenti dell’anno ed il mio preferito è sicuramente il periodo invernale, con la neve ed il fuoco acceso delle braci fuori da rifugi ed abitazioni, come lo è anche per la Val Febbraro durante la passeggiata che porta alla cascata, ideale da vivere sia con una gita in giornata oppure organizzandosi per un weekend e rimanendo a dormire in uno dei rifugi.

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