Incisioni Rupestri – Basone

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, ottimo per le famiglie ed i loro piccoli camminatori
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per visitare i massi incisi, accesso libero
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: 2.20 km (A/R), dislivello positivo fino a 42 metri
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo esportivo, consigliati gli scarponcini
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, cappello ed occhiali da sole
La storia

La Valtellina è un territorio lombardo molto legato alla natura e che vive appieno le singole stagionalità, con un’economia locale che a partire dagli anni ’90 (1990) ha visto aumentare soprattutto il flusso turistico alla scoperta delle sue bellezze montane, con molte aree ad oggi ancora non esplorate per via della sua conformazione geologica e ad una natura delle volte ostile, che ogni tanto regala nuove emozioni storiche per le piccole scoperte che vengono fatte, soprattutto ad alta quota. I ritrovamenti più importanti sono forse quelli legati ai massi incisi circoscritti e custoditi nel grande Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio e Grosotto, che hanno confermato il passaggio e lo stazionamento in questa valle di popoli preistorici come i Camuni, aprendo gli occhi a tutti riguardo alla possibilità di scovare altre pietre incise, come nel caso della scoperta fatta nell’antico abitato di Basone.

Facente parte del comune di Samolaco, che accoglie tante piccole frazioni sparse, in tutto questo territorio è facile imbattersi in massi riportanti molteplici incisioni rupestri, partendo dalle zone legate al lago fino ad arrivare alle alture più elevate, nascoste come quelle a Motta dei Corvi e Motta Sorana oppure più visibili come nel caso delle incisioni di Paiedo, e tante volte venute alla luce in maniera completamente casuale, arrivando a pensare che questo territorio risultasse in antichità accogliente e fertile per le popolazioni preistoriche, riuscendo a vivere senza troppe difficoltà.

La passeggiata

Un argomento strettamente legato al territorio lombardo, al suo simbolo e forse al suo formaggio più famoso è sicuramente quello delle incisioni rupestri fatte dai Camuni, una delle abbondanti testimonianze lasciateci dal primo popolo che anticamente iniziò ad insediarsi in queste zone e le esplorò, soprattutto nei territori del Parco delle Orobie e della Valtellina, fino a spingersi verso i confini svizzeri.

La Lombardia è quindi ricca di questi siti archeologici in cui apprezzare da vicino queste incisioni, come quelle recentemente ritrovate a Samolaco, un comune della Valchiavenna collocato nella parte ovest della provincia di Sondrio, distante in automobile un’ora e mezza sia da Bergamo che da Milano. Una volta arrivati in zona non esistono parcheggi appositi e bisogna quindi lasciare l’automobile nella vicina zona commerciale, come sempre potrete utilizzare il punto GPS presente ad inizio articolo per raggiungerlo con precisione.

Trattandosi di un comune considerato “sparso” perché composto da più piccole frazioni, la destinazione effettiva sarà quindi località Basone, raggiungibile solo a piedi intraprendendo Via Antico Basone, grazie ad una strada sterrata che supera il torrente Val Lobbia e si avventura nel bosco ai piedi della montagna. Seguendo la corrispondente segnaletica, ben posizionata e presente nei punti giusti, si raggiunge il nucleo abitativo di Basone, composto perlopiù da ruderi e piccole baite, e spostandosi verso il centro si scoprono i massi incisi che compongono l’area delle Incisioni Rupestri di Basone, che gli studiosi hanno analizzato e constatato essere di origine preistorica.

Si tratta di un numero molto esiguo di massi, ne ho rilevati solo 6, rispetto ad altri parchi che ho avuto modo di visitare ed esplorare in precedenza, ma riportano anch’essi decine di incisioni rudimentali fatte dall’uomo e con significati che ancor’oggi gli esperti non sono riusciti esattamente a delineare. Alcuni di essi sembrano essere segni religiosi legati agli antichi rituali fatti da sciamani camuni, cerimonie molto comuni e legate spesso a fertilità e credenze divine, oppure mappe celesti incise su roccia e riportanti i movimenti degli astri, in tempi in cui si guardava al cielo con grande devozione. I risultati di alcuni recenti studi hanno dato certezza sul fatto che queste siano incisioni realizzate a più mani ed in periodi temporali diversi, anche molto distanti tra di loro, per via delle differenti tecniche utilizzate per scolpire la roccia: si nota infatti che alcune incisioni risultino molto grezze ed altre più nette e dettagliate.

La scoperta di questi massi ha aperto gli occhi sulla possibile presenza di altri massi sparsi in questo territorio, fino a scoprire che tutto Samolaco ed alcune zone più alte (come Motta dei Corvi, Bocchetta di Chiaro, Motta Sorana, Paiedo, Alpe Canale e Casone) nascondevano diverse incisioni rupestri, venute alla luce anche in maniera casuale, arrivando a pensare quindi che questa zona nei pressi del lago fosse stata in antichità un territorio ideale in cui le popolazioni preistoriche riuscivano a vivere senza troppe difficoltà.

Se siete interessati ad approfondire l’antica storia dei Camuni, sappiate che in Lombardia esistono sono molti altri siti visitabili e collegati alla storia di questo popolo e di altre minoranze, come per esempio il lago Moro e le Incisioni Rupestri a Capo di Ponte in provincia di Brescia, il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio e Grosotto in provincia di Sondrio.

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