Giardino Roccioso di Nicola Di Cesare

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, essendo una proprietà privata vi consiglio di andarci in orari diurni consoni
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, adatto per le famiglie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per visitare l’intero complesso
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 250 metri, presenta una salita costante con gradini
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, consigliate scarpe comode
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

A partire dall’estate 2020, segnata dall’avvento del COVID-19 e dai vari lockdown, la chiusura di molte mete estere internazionali o europee ha portato alla riscoperta dei territori circostanti alla nostra abitazione con quello che nel 2021 è stato definito turismo di prossimità: mete distanti da casa 2 ore circa, facilmente raggiungibili con automobile o mezzi pubblici, adatte per gite in giornata o weekend fuori porta, con l’obbiettivo di essere in mezzo alla natura.

La montagna ha vissuto una seconda giovinezza turistica che non si vedeva forse dagli anni ’80, portando quelli che io definisco i camminatori della domenica a frequentarla (ed ha creare anche parecchi danni ed inconvenienti, ma questo è un altro discorso) e quindi anche a far girare l’economia di molte località in calo. Come per esempio Grosio, un piccolo borgo di montagna culturalmente e turisticamente rinomato per il suoi castelli ed il Parco delle Incisioni Rupestri, ha aggiunto alla suo ventaglio di attrazioni turistiche anche il giardino roccioso di Nicola Di Cesare grazie al passaparola che ha superato la valle lombarda.

La prima pietra di Nicola è stata posta nel 1981 e da lì impiegò il suo tempo libero nel portare avanti questa sua opera d’arte a cielo aperto: un riciclo creativo che ha preso forma con espressioni sempre diverse, sono tanti i materiali e prodotti alla quale ha dato nuova vita, senza rendersi conto di ciò che più di 40 anni di passione avrebbero creato. Bello sì, ma con un rovescio della medaglia che nasconde un problema legato alla sicurezza.

Partendo dal presupposto che si tratti di una proprietà privata, purtroppo ad oggi (2024) non esiste una regolamentazione per l’accesso con un ipotetico biglietto d’ingresso, semplicemente di arriva nei pressi dell’abitazione e si capisce se è possibile accedere o meno chiedendo direttamente al proprietario. Lui non vi negherà l’ingresso in orari e momenti consoni, ma la sicurezza del luogo e di tutta la costruzione non ha certificazioni e quindi si visita a proprio rischio e pericolo. Fortunatamente non è ancora successo nulla di grave, ma la sua fama si sta espandendo e sempre più turisti vengono a visitarlo, il mio consiglio è ovviamente quello di portare il massimo rispetto nei confronti di questa struttura, stare sempre attenti a visitarlo e di non asportare nulla (già, è capitato!).

La visita

Ognuno nel proprio tempo libero decide di fare ciò che vuole, usarlo come meglio crede e facendo qualcosa che possa migliorarlo. Io per esempio ho deciso di creare questo progetto alla scoperta di luoghi lombardi insoliti e curiosi, mentre in questo caso lui ha deciso di lasciare un segno indelebile nel luogo in cui vive e regalando alla comunità un valore aggiunto. C’è un sacco di potenziale, ma ad oggi servirebbe una regolamentazione.

E per vedere da vicino questo luogo curioso bisogna raggiungere Grosio, un piccolo comune della provincia di Sondrio e collocato nel cuore della Valtellina lungo la strada che porta verso Bormio, distante in automobile due ore da Milano e due ore abbondanti da Bergamo.

Una volta raggiunto uno dei piccoli parcheggi presenti nel borgo, ad inizio articolo troverete il punto GPS di uno dei tanti disponibili, si continua a piedi fino all’ingresso dell’oramai famoso giardino roccioso di Nicola Di Cesare, un punto d’interesse unico nel suo genere, costruito all’interno della sua proprietà privata e frutto di più di 40 anni di lavoro nel tempo libero. Abruzzese di nascita ma oramai valtellinese d’adozione, Nicola ha raccolto e riciclato tantissimi tipi di oggetti di qualsiasi genere ed utilizzato i materiali più disparati per completare e decorare le sue opere, tra scale, muretti, archi e le pareti rocciose di questo giardino verticale, trasformando e personalizzando ogni singolo angolo.

La fama di questo luogo è ovviamente uscita fuori dal piccolo abitato e dalla valle raggiungendo tutto il paese, soprattutto dopo i vari programmi e servizi TV in cui è stato protagonista, acquistando la nomea di Gaudí di Grosio, dato che la sua opera d’arte assomiglia molto alla famosa Casa Batlló di Antoni Gaudí a Barcellona (Spagna) mentre a me ha ricordato tanto la Crazy House realizzata dall’architetto Dang Viet Nga a Da Lat (Vietnam). Trattandosi di una proprietà privata, è possibile entrarci nei giorni e negli orari in cui il proprietario è presente, quindi se trovate il cancello aperto chiedere sempre il permesso prima di entrare senza mai risultare molesti e portando il massimo rispetto durante la vostra visita. Siamo sì ospiti, ma in casa di qualcun altro!

Al termine della vostra visita potete anche lasciare una piccola donazione volontaria per sostenere questo progetto, ed una volta usciti salutando e ringraziando Nicola, potete continuare il vostro giro in Valtellina andando a visitare altri luoghi vicini come le Piramidi di Postalesio con il suo fenomeno erosivo roccioso, il sapiente gelso bianco secolare a Ponte oppure la bellissima ed immersiva passeggiata in Val di Mello.

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