Cascate dell’Acquafraggia

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Fino a 30 minuti
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Circa 500 metri, sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, consigliate scarpe comode
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: In estate le infradito e d’inverno il kway
La storia

Le cascate dell’Acquafraggia rappresentano uno dei salti d’acqua più alti della Lombardia, oltre alla suggestione ed il senso di potenza che generano negli occhi di chi le guarda grazie a quell’ultima parte che risulta visibile praticamente da ogni angolo della frazione di Borgonuovo di Piuro: si tratta di 120/130 metri di salto finale, in cui l’acqua s’infrange contro le rocce sottostanti facendo riecheggiare il forte boato nella sua zona di caduta e nebulizzando moltissime goccioline d’acqua nelle vicinanze.

Come tanti altri luoghi della provincia comasca e lecchese, anche l’attuale provincia di Sondrio finì per essere esplorata da Leonardo da Vinci grazie alla sua vicinanza alla corte dei Moro e degli Sforza, avendo così la possibilità di muoversi senza troppi problemi al seguito dei nobili milanesi anche in territori ostili. Le cascate finirono quindi per ammaliare Leonardo, finendo di diritto nello storico Codice Atlantico e citati con la seguente frase “su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere“. Al fiume che alimenta questa cascata è anche legata una leggenda (o verità) nata durante l’epidemia di peste bubbonica diffusasi in tutto il Settentrione tra il 1629 ed il 1633. Un evento diabolico dalle dinamiche molto particolari, ma questo fa parte di un’altra storia.

La passeggiata

In una giornata autunnale, iniziata male perché partiti da casa con la pioggia ma migliorata lungo il tragitto che ci stava portando verso nord (quasi sul confine Italo-Svizzero), siamo andati ad ammirare una delle cascate più alte e suggestive della Lombardia, forse la più rinomata di tutte.

La destinazione di questa gita in giornata è stata Borgonuovo di Piuro, un piccolo abitato della provincia di Sondrio incastonato tra le prime montagne all’ingresso della Valtellina, distante in automobile due ore circa da Bergamo e da Milano. Una volta arrivati in zona è possibile lasciare l’automobile in uno dei tanti piccoli parcheggi situati intorno all’area turistica, ad inizio articolo troverete il punto GPS di uno di loro, per poi raggiungere a piedi l’ingresso del percorso pedonale che porta nel punto in cui le cascate dell’Acquafraggia s’infrangono, costeggiando il letto del torrente in cui le l’acqua continua a defluire.

Si tratta di una passeggiata molto facile e breve, adatta a persone con disabilità motorie ed in carrozzina vista la mulattiera ben asfaltata e l’ottima accessibilità, diventata negli anni un’attrazione turistica sempre più gettonata con il conseguente vaglio di un nuovo regolamento approvato da Regione Lombardia in data 17 maggio 2021. L’accesso all’area nei pressi della cascata è stato quindi delimitato da transenne, contingentato ed a pagamento nel periodo dell’anno che va dal 1 giugno al 15 settembre con l’acquisto di un ticket del costo di 3,00 € per gli adulti, mentre i bambini fino a 5 anni, gli over 75, le persone diversamente abili ed i residenti in Valchiavenna potranno accedere gratuitamente.

Le acque del torrente che alimentano queste cascate provengono dal ghiacciaio Pizzo di Lago collocato a poco più di 3000 metri d’altezza, scorrono repentinamente lungo il versante ovest del monte Saragiolo con un dislivello di quasi 1800 metri fino alle cascatelle in località Pradell e Garot, per poi cadere nel vuoto ed infrangersi sulle rocce di Borgonuovo di Piuro. Con un pizzico d’immaginazione, l’area sotto le cascate ricorda molto i paesaggi  selvaggi nordici europei, con rocce nere, muschi e nuvole d’acqua che ci fanno come catapultare fuori dall’Italia. Tutta la visita porterà via non più di 30 minuti, e se in estate è possibile sostare lungo le rive del torrente per cercar refrigerio oppure fermarsi nel pressi del nuovo chiosco sotto gli alberi, in inverno è tradizione prenotare un tavolo in una delle tante trattorie della zona per pranzare con bresaola, sciatt ed un bel piatto di pizzoccheri vonci.

È possibile intraprendere un breve tratto del sentiero di hiking collocato alla destra delle cascate, per raggiungere gli altri due punti panoramici posti relativamente più in alto e vicini al salto, e se foste interessati a continuare la salita c’è la possibilità di raggiungere le tante cime in zona. Questa parte è fisicamente abbastanza impegnativa e con un forte dislivello, porta ai borghi di Savogno e di Dasile (collocati a 930 metri d’altezza più) ed al lago fonte delle acque della cascata. In alternativa, è possibile spostarsi per visitare altri salti d’acqua in zona, come le cascate della Boggia a Gordona.

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