Tempio della Fraternità (dei Popoli)
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
- CONSIGLIATO PER: Tutti, la chiesa è accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per visitare parco e chiesa
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: L’ingresso dista 100 metri dal parcheggio sul retro della chiesa
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, ma evitate abiti succinti/corti
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Alla fine della seconda guerra mondiale, un conflitto che segnò le vite di molti e che elevò il concetto di guerra con innovative armi di distruzioni di massa che venendo usate una sola volta (bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki) misero la parola fine al conflitto internazionale, tutto era da ricostruire e le persone volevano solo tornare alla normalità. Come nel caso di Don Adamo Accosa, un cappellano arruolato nel corpo militare per seguire e sostenere i soldati nel periodo 1940-45, che al termine della guerra decise di essere riallocato un paese piccolo e con poche persone da seguire, per potersi riprendere anche lui dalle tragedie viste durante il conflitto.
Gli fu assegnato il borgo di Cella, una piccola frazione del comune di Varzi nell’Oltrepò Pavese, lontano dai grandi centri ed in cui poté fare qualcosa di concreto per la comunità locale ma lanciando un messaggio al mondo intero. È così che nasce l’idea di creare un luogo in cui accogliere e fraternizzare tutti i popoli, ricostruendo la piccola chiesa di Cella utilizzando tutti i residui bellici che la guerra aveva lasciato dietro di sé, trasformando ciò che venne utilizzato per uccidere in qualcosa che potesse elogiare alla vita ed alla fratellanza, dandogli il nome di Tempio della Fraternità.
Contattò le maggiori autorità col fine di ottenere i finanziamenti necessari all’edificazione della nuova chiesa, cercando di descrivere al meglio il suo progetto e la sua visione, trovando grande supporto anche in Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, che oltre ad un contributo economico donò anche la cosiddetta prima pietra. Nel giro di pochi anni, dal 1952 al 1958, riuscì ad edificare ed inaugurare la chiesa sia grazie alle donazioni economiche che di tipo materiale con la ricezione di molto materiale bellico.
Fonte utilizzate per scrivere l’articolo: Il Popolo Tortona




In una soleggiata giornata d’autunno cosa si può fare? Bè, posso consigliarvi di raggiungere l’Oltrepò Pavese per visitare un luogo unico nel suo genere, per poi fermarsi in un’osteria o cercare una sagra in zona in cui mangiare piatti tipici e bersi un bel bicchiere di vino rosso! Se sono riuscito ad incuriosirvi non vi resta che andare in direzione Varzi e poi fermarsi nella frazione Cella, localizzata all’estremo sud della provincia di Pavia e quasi sul confine tra Lombardia e Piemonte, distante in automobile un’ora e mezza da Milano e due ore circa da Bergamo.
Una volta arrivati in zona, è possibile lasciare l’automobile nel parcheggio situato esattamente dietro alla chiesa e protagonista di questo articolo che porta il nome di Tempio della Fraternità. Per non rischiare di anticiparvi nulla e rovinarvi l’esperienza, vi consiglio di passargli a fianco veloci e scendere lungo la scalinata che porta all’ingresso del parco, in modo tale da incominciare nel modo corretto il percorso di visita di tutta l’area.
Dei muretti a semicerchio dipinti di azzurro (colore che ritorna in tutto il parco) e pochi scalini compongono l’ingresso al parco Associazione Arma Aeronautica della sez. di Pavia: un’area verde unica nel suo genere perché qui è possibile trovare esposti diversi cimeli dell’Aeronautica Militare Italiana in uso durante la seconda guerra mondiale, come motori, ali, derive, scarichi, serbatoi ed eliche, oltre che un F104 ASA-M completo con taniche supplementari sub-alari del 5° Stormo “Giuseppe Cenni” di Cervia. Un bellissimo museo a cielo aperto in memoria dei F.lli Fortunato e Giampiero Fedegari, in cui ogni componente ha la sua targhetta di riconoscimento con annessa breve descrizione, distribuito in un parco sempre ben tenuto ed affiancato anche da un’area giochi che difficilmente i bambini noteranno.
Successivamente la visita continua intraprendendo la scalinata che porta al tempio ed in memoria del Col. Antonio Pelissero, pilota militare, attraversando un piccolo bosco di pini ed altri arbusti; è costituita da diversi pianerottoli intermedi con panchine in pietra poste su ambo i lati oltre alle diverse sculture raffiguranti divinità di tutto il mondo. Una volta in cima si arriva al grande piazzale antistante la chiesa, dov’è possibile trovare diverse strutture e monumenti, come per esempio:
- un Torii, il tradizionale e famoso portale d’accesso giapponese che nella cultura orientale introduce ad una zona sacra, come può essere quella del tempio.
- un monumento dedicato ai caduti carristi, donato dall’Ass. Naz. Carristi d’Italia e raffigurante una sezione del cingolo in salita
- un monumento a ricordo di tutti i Carabinieri, donato dall’Ass. Naz. Carabinieri d’Italia
- un altare esterno detto Piazzale della Marina, composto da cimeli navali come mine e bombe di profondità.
- una statua di papa Giovanni XXIII, all’anagrafe Angelo Giuseppe Roncalli, il quale donò un sostanzioso contributo economico ed inviò la prima pietra
- un monumento dedicato agli Alpini per il centenario dell’istituzione del corpo, donato dal gruppo Alpini conterranei di papa Giovanni XXIII
- un carro armato M-7 Seaxton ed un cannone anticarro M1 da 57mm
- un monumento a ricordo di tutti gli Autieri, donato dall’Ass. Naz. Autieri d’Italia della sez. Oltrepò pavese e sez. Vigevano
Il Tempio della Fraternità è un luogo di culto arredato prettamente con cimeli di guerra e materiali provenienti da tutto il mondo, ed il perché di questa scelta lo si deve a Don Adamo Accosa, un cappellano militare reduce dal servizio prestato durante la seconda guerra mondiale e che dopo aver visto e vissuto gli orrori del conflitto decise di non buttare via nulla di ciò che la guerra aveva lasciato. L’idea di base era semplice ma con un messaggio ben chiaro, raccogliere tutti questi cimeli in un unico punto per ricordarci degli errori del passato fatti da qualsiasi popolo e non commetterli mai più. Un tempio della fratellanza che abbracciasse indistintamente tutte le culture del mondo e che in questo 2023 ha ricordato i 30 anni dalla morte di Don Adamo, colui che ha voluto mischiare sacro e profano per sperare in un futuro migliore.
L’interno è ancora più particolare perché questi cimeli sono migliaia ed arrivano ad essere anche parti fondamentali della chiesa stessa, come la vasca battesimale ricavata da un’otturatore di un cannone 305 della corazzata Andrea Doria, il tabernacolo fatto con una munizione donata negli anni ’50 dall’Arsenale di La Spezia, la figura del Cristo crocefisso composta con armi di tutti i tipi e provenienti da tutto il mondo, un cimitero dietro all’altare che vuole ricordare i caduti di tutti i continenti, teche con all’interno terre provenienti da ogni angolo del mondo, uno scudo in pelle di ippopotamo dell’esercito Abissino e persino una bottiglia contenente l’acqua di Pearl Harbor nel giorno dell’attacco giapponese del 7 dicembre 1941. Molto particolare anche la cripta sottostante e dedicata al Milite Ignoto.