Cascate del Morcione

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Accessibile tutto l’anno tranne che nel periodo di apertura della caccia
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Escursionisti ed escursionisti esperti
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora e 30 minuti (A/R) più il tempo della sosta o del pranzo al sacco
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 2.40 km (A/R), dislivello totale di 120 metri
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, scarponcini obbligatori
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua e bacchette
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Luoghi nascosti e sconosciuti per gli appassionati e per chi è del settore, ma non per chi ci è nato o ci vive: per scoprire le cascate del Morcione devi in primis rispettare il territorio selvaggio per conquistare la fiducia degli abitanti in zona, che a tempo debito ti riveleranno cosa realmente c’è da fare d’interessante.

Ed il sentiero per le cascate non è cosa da tutti, l’obbiettivo finale va conquistato passo passo superando le tante e varie difficoltà che ci pone davanti, luoghi sorprendenti come tutto il percorso del torrente Morcione, che nasce come affluente del fiume Tidone all’altezza tra il Monte Calenzone e la Costa d’Alpe, scendendo vorticosamente da crinali rocciosi molto alti e modellati dallo scorrere dell’acqua. Questi salti formano una serie di piccole cascatelle lungo il percorso, con un fragore non indifferente che rompe il silenzio del sottobosco solitamente inquinato dal cinguettio dei volatili di questa zona.

Questo fitto ed inselvatichito bosco può mettere in difficoltà chiunque, non è un luogo adatto a neofiti o camminatori della domenica, qui vengono messe alla prova capacità come orientamento ed osservazione, udito e vista, terreno fertile per esploratori ed escursionisti esperti.

L'escursione

La caccia alle cascate è forse la cosa che più mi appassiona nelle giornate estive, costeggiare torrenti e fiumi con un GPS alla mano per scoprire luoghi unici senza mai perdere la traccia, come l’area boschiva oggetto di questa esplorazione e che negli ultimi anni si è re-inselvatichita dopo il passaggio dell’uomo, che anni fa volle solo apportare qualche modifica artificiale per gestire al meglio il flusso d’acqua per via della sua eccessiva pericolosità. Nessuna usurpazione o danno, solo voler preservare un luogo che vale la pena visitare nonostante la fatica che ci vuole.

La destinazione è quindi stata Crociglia, una piccola frazione del comune di Zavattarello e collocata tra le colline dell’Oltrepò Pavese, distante in automobile un’ora e mezza da Milano e due ore da Bergamo. Una volta arrivati in zona, vi lascio ad inizio articolo il punto GPS esatto da impostare sul navigatore, si nota la mancanza di un vero e proprio parcheggio ma sono disponibili alcuni spiazzi a bordo strada che non intralciano il traffico o disturbano in proprietà private,  spazi dove fermarsi e prepararsi prima di intraprendere il sentiero boschivo che ha come destinazione le cascate del Morcione.

Si tratta di un’esplorazione che prevede di costeggiare per buona parte il torrente Morcione seguendo una traccia GPS (utilizzando quindi un tracker) dato che non è battuto e costante il sentiero, con alcuni punti in cui si perde completamente, suddivisibile in 3 segmenti:

  • Nel primo, che comincia intraprendendo il breve sentiero boschivo battuto alla destra della segheria, si capisce subito d’aver a che fare con un’ambiente selvaggio ed inesplorato: bastano infatti solo 100 metri per essere catapultati in una vasta zona simile alle tundre settentrionali, con un terreno umido ed una boscaglia bassa, impronte di molteplici animali selvatici e qualche osso nascosto. Utilizzare una traccia GPS per superare questa zona è fondamentale, per non perdersi e perdere tempo, e proprio questa è anche l’area interessata dalla caccia durante la stagione attiva, motivo per la quale consiglio di non venire durante quel periodo dell’anno.
  • Con alle spalle la tundra pavese, si ritrova il sentiero battuto precedentemente perduto e poco dopo l’unico cartello direzionale che indica la via per raggiungere il ponte in legno sul torrente Morcione, che prosegue e termina all’altezza del secondo ponte in legno sul rio Rivarolo. Aggiornamento 2023: il ponte non esiste più perché distrutto da una piena.
  • L’ultimo segmento di sentiero è composto dalla parte di sottobosco battuta che porta ad imbattersi in tutte le piccole cascate oggetto di vari contenimenti artificiali (le uniche tracce lasciate dell’uomo), da superare una alla volta fino ad arrivare alla più alta di tutte con il suo imponente salto alto quasi 30 metri.

Il nome di tutte queste cascate deriva dall’omonimo torrente che le alimenta e sono molto particolari perché scavate dalla forza erosiva dell’acqua nelle rocce sedimentarie del Monte Calenzone composte da marna, una roccia sedimentaria composta principalmente da argilla e cementata dal carbonato di calcio. Si trovano immerse in un’area forestale con una grande biodiversità arborea grazie alla presenza di castagni, noccioli, aceri, querce, faggi e tanti altri arbusti, al termine di un sentiero non adatto a neofiti ma più indicato per escursionisti esperti corredati di un tracker GPS che servirà per seguire la traccia di un percorso non battuto, oltre che alla grande presenza di animali selvatici che si avvicinano al torrente per abbeverarsi e trovare refrigerio nelle giornate di caldo estremo.

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