Bereguardo ed il ponte di barche sul Ticino

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, soprattutto in estate per accamparsi sulle rive del fiume
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile (sul fiume non possono passare pullman e camion)
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora, è possibile visitare anche le sale interne del castello
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 1 km, sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, in chiesa evitate abiti succinti/corti
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Ogni ponte antico ha una storia legata ad avvenimenti passati che lo inquadravano come qualcosa di fondamentale importanza, dobbiamo quindi pensare che ciò che oggi diamo per scontato magari all’epoca era di vitale importanza per la società e la sua economia. Come il ponte di barche di Bereguardo.

Voluto dai Visconti di Milano, che nel 1374 edificarono una prima versione di questo ponte per permettere alla nobile famiglia meneghina di raggiungere i territori dell’Oltrepò Pavese e della Lomellina in cui andare a caccia, venne riprogettato e ricostruito da capo nel 1378 con tanto di torre di guardia su entrambe le sponde della riva anche per la grande importanza commerciale acquisita in poco tempo. Nel 1449 arrivò la famiglia Sforza di Milano e decise di creare, sui resti del vecchio ponte, una struttura più larga e stabile col fine di poter permettere il passaggio anche a mezzi più pesanti come i carri: delle barche in legno vennero inserite sotto le passerelle ed ancorate al fondo del fiume in modo tale da poter reggere il peso della struttura, garantendo così anche una maggiore sicurezza nel caso in cui il livello dell’acqua del fiume si fosse alzato troppo (alzando di conseguenza il ponte).

Durante l’ultima grossa ristrutturazione del 1913 le chiatte in legno vennero sostituite con chiatte in acciaio riempite di cemento, così da permettere il passaggio a mezzi ancor più pesanti durante il periodo di guerra. Il suo fascino storico permane, ma non la sicurezza ed andrebbe rifatto totalmente da capo.

La visita

Acqua significa vita e prosperità, ma in alcuni casi anche distruzione e problemi: fin dall’antichità le società umane si sono sviluppate vicino a corsi d’acqua e territori agricoli perché con facilità potevano essere coltivati, pescati o cacciati i principali prodotti di sostentamento oltre che generare energia per trasformarla in fonte di alimentazione. Le mire espansionistiche portarono l’uomo a trovare una soluzione per gestire questi corsi d’acqua e le loro sponde, e col passare degli anni e delle tecnologie molti ponti vennero costruiti per controllarne l’attraversamento e renderlo meno problematico.

In quest’ultimo video del 2023, della 5° stagione, dopo un anno intenso e con il doppio dei contenuti pubblicati rispetto agli anni precedenti, si va alla scoperta del piccolo borgo medievale di Bereguardo e figlio degli Sforza di Milano, con un ponte di barche ad oggi fatiscente ma oggetto di totale riqualificazione tra 2024 e 2025, collocato in provincia di Pavia sul confine nord e distante in automobile 40 minuti da Milano ed un’ora abbondante da Bergamo.

L’idea di base è quella di creare un tour guidato con tutti i punti d’interesse più particolari del borgo, come lo è stato per Clanezzo e Commessaggio, e dopo aver posteggiato l’automobile in uno dei molteplici parcheggi gratuiti disponibili in centro, si prosegue a piedi:

  • Si inizia raggiungendo la piazza in centro e visitando la Chiesa di Sant’Antonio Abate, una struttura religiosa inizialmente fondata nel 1425 per mano di Filippo Maria Visconti, poi abbattuta e ricostruita da capo nel 1700 circa perché fatiscente e pericolosa. Ad oggi presenta una facciata con mattoni a vista classica ed un campanile a pianta quadrata alto più di 40 metri, all’interno ricca di vetrate con mosaici colorati raffiguranti episodi evangelici.
  • Il secondo punto d’interesse è il Castello di Bereguardo, un edificio fortemente voluto dalla famiglia Visconti di Milano e difatti strutturalmente molto simile al Castello Sforzesco della città meneghina. Risulta ben conservato nonostante i sui 800 e passa anni (anche se le mura esterne risultano pericolose ed avrebbero bisogno di una ristrutturazione) ed il fossato esterno in passato veniva riempito con acqua proveniente direttamente dal Ticino. Non sono presenti particolari elementi difensivi militari, come torri di guardia o mura rinforzate altissime, perché destinato ad un uso più ricreativo, come fosse una specie di residenza di campagna.
  • Infine di fronte al castello ed in centro c’è Palazzo del Majino, un’edificio abbandonato a forma di ferro di cavallo con un grande cortile antistante, molto signorile e storicamente destinato ad un uso residenziale.
  • L’ultimo punto è situato fuori paese e per raggiungerlo bisogna tornare all’automobile e muoversi di qualche chilometro verso il vicino corso d’acqua: c’è un grande parcheggio in zona dove lasciare l’automobile ed è proprio sul ponte di barche sul Ticino che si conclude questo tour guidato di Bereguardo. Si tratta di una struttura che collega le due sponde del grande fiume lombardo ed i paesi di Bereguardo e Zerbolò, un ponte costruito in primis dai Visconti nel 1374 e poi ristrutturato e rinforzato nel 1449 dagli Sforza. Su questa base negli anni ha subito corpose modifiche strutturali e di sicurezza fino ad arrivare a quello oggi visibile.

Ad oggi (dicembre 2023) si presenta nelle condizioni visibili in foto e video, malconcio perché non correttamente manutenuto e con tutta sincerità non mi sono fidato ad attraversarlo in auto limitandomi solo a passarci a piedi. Presenta delle barriere in calcestruzzo armato per impedire il transito a veicoli più grandi di automobili e motociclette, nello stato in cui versa bisognerebbe pensare di chiuderlo e rifarlo da capo (ultime news 2024: stanziati 2.2 milioni di euro per abbattimento e ricostruzione completa) dato che non presente ottimi standard di sicurezza ed in caso di problemi i due punti più vicini per passare dall’altra parte della sponda son collocati all’altezza di Vigevano e Pavia.

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