Santuario di San Bernardino alle Ossa
- QUANDO ANDARCI: Aperto tutto l’anno, verificare gli orari e le date di chiusura sui canali ufficiali
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o mezzi pubblici
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti per visitare santuario ed ossario
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 150 metri, sempre pianeggiante
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, ma evitate abiti succinti/corti
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- SITO INTERNET UFFICIALE: Santuario di San Bernardino alle Ossa
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Anticamente quest’area, dove ora sorge questo santuario, era tutto un gigantesco brolo, adibito principalmente a frutteto od area di coltivabile ed una parte di esso era un’area verde molto folta in cui l’Arcivescovo organizzava battute di caccia con i suoi ospiti d’onore.
Una parte di esso venne destinata alla costruzione nel 1145 di un piccolo edificio che diventò l’ospedale del Brolo, poco lontano dalla storica basilica di Santo Stefano Maggiore, connessa ad un piccolo cimitero che raccoglieva chi decedeva in questo ospedale ed i meno abbienti. Con il passare dei secoli questa zona acquisì maggior spessore sociale con la costruzione di un campanile, di un ossario, di una piccola chiesetta ed di un oratorio, fino al crollo del campanile della basilica che danneggiò gravemente il piccolo ossario. Un evento che fu la svolta di questa storia, con la Confraternita dei Disciplini che decise quindi di costruirne più grande capace di ospitare un numero maggiore di ossa, affiancandolo ad una chiesa più ampia e capace di ospitare più fedeli.
Nel 1695 vennero quindi terminati i lavori di queste due nuove strutture, con un nuovo ossario adornato in ogni sua parte dalle molte ossa disponibili, da cima a fondo. Prese il nome di ossario degli Innocenti, dato che la maggior parte dei resti qui presenti venivano dai morti dell’ospedale o dei senza fissa dimora, e di conseguenza il il santuario venne soprannominato San Bernardino alle Ossa o dei Morti.
Con la soppressione dell’ordine dei Disciplini, tutta la struttura diventò del Regio Demanio nel 1796, fino alla stipulazione dei Passi Lateranensi nel 1929 in cui tutto ciò che riguardava gli edifici clericali passò alle dirette dipendenze dell’Autorità Ecclesiastica.
Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: Santuario di san Bernardino alle Ossa – Wikipedia




La città di Milano dei giorni nostri non è la zona palustre in mezzo alla pianura che gli Insubri fondarono intorno al 400 a.C. e che resero abitabile nei secoli successivi, circondata dai tanti corsi d’acqua ed al centro quindi di un’area coltivabile molto fertile. Il culto dei morti ha quindi origini antiche che nascono con i Celti, sviluppatosi con l’avvento e la conquista di questo territorio da parte dell’Impero Romano, consolidatosi infine durante il periodo medievale. Per questo, e per altri motivi come guerre ed epidemie, è facile trovare oggi al nord Italia luoghi del genere, considerati macabri ma sacri ed affascinanti.
La destinazione di questo articolo è quindi storica e profana allo stesso tempo, ma prima di raccontarvi altro bisogna raggiungere la città meneghina e spostarsi verso il centro (a pochi passi dal Duomo) fino ad arrivare in Piazza Santo Stefano, collocata nella cerchia più ristretta delle mura. Distante in automobile un’ora da Bergamo, la scelta migliore per muoversi agilmente nella città di Milano è tramite l’utilizzo dei mezzi pubblici, ovviando così a problematiche non indifferenti come la ZTL, l’area B e C, il costo e la possibilità di trovare parcheggi disponibili.
Arrivati nei pressi della grande piazza, area completamente pedonale, è possibile osservare nel mezzo la basilica di Santo Stefano Maggiore mentre alla sinistra il punto d’interesse odierno che è la chiesa di San Bernardino alle Ossa, dentro la quale è collocato il protagonista di questo video, cioè l’ossario.
Si tratta di una struttura ecclesiastica terminata nel 1695 e costruita sulle ceneri di un vecchio ossario medievale deturpato nel 1642 a causa del crollo del campanile della vicina basilica, dentro la quale venivano inizialmente collocate le ossa dei cadaveri riesumati dal cimitero dell’ospedale del Brolo quando non vi era più spazio per seppellirvi i nuovi morti. Nel lontano 1750 la Confraternita dei Disciplini, per via di impellenti necessità legate allo spazio, decise di ampliare la piccola chiesetta collegata all’ossario in modo tale da avere un luogo di culto cristiano che potesse accogliere più fedeli possibili e che oggi porta il nome di chiesa di San Bernardino.
Le facciate esterne di questo edificio religioso sono molto semplici e più simili a quelle di un palazzo nobiliare piuttosto che quelle di una chiesa, mentre all’interno presenta una pianta ottagonale con diverse nicchie e cappelle ai lati, con un passaggio chiuso da una lastra di marmo e collocato di fronte all’altare maggiore che portava ad una Cripta dei Disciplini scoperta solo l’8 ottobre 1931.
Un recente restauro di entrambi gli edifici, avvenuto a fine anni 2000, fece sì che la fama di questo luogo venne riportata alla luce e molte guide turistiche lo inserivano nel loro percorso di visita, proprio per il suo particolare ossario: si tratta infatti di una struttura interna a pianta quadrata molto macabra e con una volta unica con affrescati i quattro santi protettori della chiesa Cattolica, con pareti ricoperte per interno fino al soffitto di teschi ed ossa recuperati dai resti dei morti del vecchio ospedale del Brolo, dei senza fissa dimora e dei carcerati, ma anche di persone appartenenti all’alta nobiltà milanese ed ai canonici di queste chiese che non vennero reclamati da nessuno. La disposizione perfetta e simmetrica di questi resti crea delle decorazioni molto sinistre e profane, come le due croci laterali composte da teschi, ma i più impressionanti sono sicuramente i diversi cornicioni collocati nella parte più alta che sembra facciano parte degli affreschi, regalando quindi una visione tridimensionale.
Gli attuali orari sono, tenendo conto che l’Ossario è chiuso la domenica:
- Apertura e visita:
- Lunedì-venerdì dalle 8.00 alle 18.00
- Sabato dalle 9.30 alle 18.00
- Domenica dalle 9.30 alle 12.30
- Celebrazioni:
- Lunedì-venerdì alle 8.30 (S. Messa in italiano)
- Domenica alle 10.00 (S. Messa in srilankese)
Un luogo di culto forse lontano dalla classica concezione cristiana e comune, notando la presenza di un altare al suo interno, ma che non si discosta troppo dalla famosa locuzione latina “memento mori”, perché tutto ciò ci rende consci del fatto del nostro futuro, comunque vada. Se questo argomento vi ha appassionato, sul territorio lombardo sono presenti altri ossari aperti al pubblico e visitabili, quelli più importanti e che vi consiglio caldamente di visitare sono sicuramente quelli di San Martino della Battaglia e di Solferino, legati alla storia della seconda guerra d’indipendenza italiana.