Ponte Tibetano di Turbigo
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, ideale in primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile alle famiglie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti per passare il ponte e visitare la zona
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 500 metri, sempre pianeggiante tranne il percorso del ponte
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, con scarpe da ginnastica
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- SITO INTERNET UFFICIALE: Parco Ticino
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Nel 1902 la Società Lombarda per l’Energia Elettrica aveva iniziato a tracciare un nuovo canale industriale con l’obbiettivo di deviare un alveo del fiume Ticino ed alimentare la futura centrale idroelettrica di Turbigo, inaugurata nel 1904. Uno dei tanti regi decreti del ‘900 che portarono alla concessione da parte dello Stato di deviare le acque di alvei fluviali per costruire canali artificiali con diverse destinazioni d’uso, come fu per il canale Vacchelli a Merlino, ed in questo caso servivano per alimentare la nuova centrale che avrebbe garantito un nuovo sviluppo economico energetico della città di Turbigo.
Le acque del Naviglio Grande furono fatte defluire nel nuovo canale nel settembre 1904, ed attraversando l’impianto idroelettrico garantivano la produzione di energia pulita, con una forza motrice di 10 MW: il successo fu così eclatante che circa 20 anni dopo, nel 1922, venne inaugurata una seconda e più piccola centrale idroelettrica chiamata il Turbighetto, con una capacità motrice ridotta a 900 KW ma comunque importante. Stiamo parlando del primo esempio in Italia di impianto idroelettrico comandato da remoto.
Negli anni successivi la centrale fu soggetta a grandi ampliamenti arrivando ad occupare un’area di quasi 56 ettari e di molteplici ristrutturazioni, come nel 1928 con l’aumento a 35 MW, nel 1946 il primo revamping e la dedica della centrale a Guglielmo Castelli, tra il 1960 ed il 1970 lo smantellamento dei vecchi impianti e l’installazione di nuovi gruppi motrici da oltre 250 MW l’uno.





Dopo settimane scandite dalle eccessive piogge, che per qualche weekend mi hanno bloccato a casa, finalmente è tornato il bel tempo che mi ha permesso di esplorare nuovi punti d’interesse, come questo collocato a pochi passi dal centro dell’area urbana ed in cui l’elemento predominante è l’acqua.
La destinazione è quindi Turbigo, un comune della provincia di Milano collocato sul confine con la Regione Piemonte, lungo in Naviglio Grande ed all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino, distante in automobile 40 minuti da Milano ed un’ora abbondante da Bergamo. Risulta raggiungibile anche con i mezzi pubblici, grazie per esempio al treno regionale R27 di TreNord che parte dalla città meneghina, aggiungendo poi altri 20/25 minuti di passeggiata a piedi per raggiungere la località Tre Salti.
Una volta intrapresa e percorsa la deviazione boschiva che termina al parcheggio sterrato, ad inizio articolo troverete il punto GPS esatto, ci troveremo catapultati in un’area verde del Parco del Ticino in cui c’è la possibilità di sostare e scoprire diversi punti d’interesse legati al canale scaricatore artificiale, come i Tre Salti del canale che danno il nome a questa zona, la piccola centrale idroelettrica chiamata il Turbighetto ed il protagonista di questo articolo che è il ponte tibetano di Turbigo, di recente costruzione e che ogni anno attira migliaia di visitatori.
Si tratta infatti di un ponte sospeso inaugurato nell’estate del 2008, realizzato con dei plinti in calcestruzzo armato ed interrati su entrambe le sponde del canale, che sorreggono un’intera struttura metallica con cavi in acciaio ed assi in legno, rifinita con una rete di protezione che impedisce di cadere nel vuoto durante la camminata sospesa. Con una lunghezza totale superiore ai 70 metri e sospeso ad 8 metri d’altezza sopra le acque del canale scaricatore, questo ponte tibetano è un perfetto esempio tangibile di struttura artificiale che riesce ad integrarsi in maniera ottimale con la natura circostante, oltre ad essere funzionale perché garantisce un attraversamento sicuro del canale in qualsiasi condizione di portata dell’acqua. Una pavimentazione fatta con assi in legno lavorate e segnate con linee antiscivolo, una rete verde abbastanza alta e resistente, dei cavi in acciaio che fungono da ottimi corrimano.
Non presenta grandi difficoltà, nel caso abbiate paura dell’altezza non ve lo consiglio, con un ottimo standard di sicurezza e delle regole abbastanza chiare:
- Bisogna procedere in fila indiana e muoversi con cautela, evitate di correre o muovervi eccessivamente.
- I bambini vanno sempre accompagnati tenendoli per mano per evitare spiacevoli inconvenienti.
- Non bisogna sporgersi oltre il bordo del cado in acciaio e non si percorre in caso di forte vento.
- Nel caso in cui venga attraversato in bicicletta, va portata a mano e non pedalando
Trattandosi di una visita breve, senza la necessità di grandi sforzi e tempo, c’è la possibilità di spostarsi per andare a visitare un altro punto d’interesse lì vicino che è la Chiesa di Santa Maria in Binda a Nosate, internamente ricca di affreschi come il raro ciclo della Danza Macabra.