Memoriale della Croce Rossa

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, consiglio di abbinarlo alla visita della Rocca
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti per visitare il parco ed il memoriale
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 500 metri, sempre in piano
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, consigliate scarpe comode
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Museo Internazionale Croce Rossa
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Le origini della Croce Rossa, il movimento di soccorso più famoso e conosciuto su scala internazionale che ad oggi conta 191 paesi associati, hanno radici anche italiane, o perlomeno sono figlie di eventi avvenuti proprio nel nostro paese. Jean Henri Dunant, famoso ai più con il nome di Henry Dunant, era un filantropo ed imprenditore ginevrino che partì consapevolmente verso Cavriana, quartier generale militare francesce dove alloggiava Napoleone III durante gli scontri contro l’Impero austriaco, perché cercava il consenso dell’Imperatore per alcune concessioni che servivano alle sue società, trovandosi però inconsapevolmente nel mezzo di una delle battaglie più cruenti dell’800. Sconvolto dal disastro che lo circondava, spinse per la liberazione dei medici austriaci col fine di farli contribuire e curare più feriti possibili, e proprio qui capì l’importanza della macchina dei soccorsi.

Tornato a Ginevra, trascorse due anni chiuso in casa a scrivere la sua opera più impattante a livello politico e sociale, “Un ricordo di Solferino“, che racchiudeva e raccontava tutto ciò che visse durante le battaglie di Solferino e San Martino della seconda guerra d’indipendenza italiana, ma in maniera differente rispetto ai racconti di storia più famosi: le mosse militari dei tre eserciti ed i tanti scontri furono il soggetto della prima parte, mentre la parte più criticata fu la seconda in cui portava alla luce il grave problema dei feriti abbandonati sul campo di battaglia e dei corpi dei caduti sul campo lasciati alla mercé delle bestie selvatiche. Il suo libro riscosse notevole successo, ma soprattutto molta critica da chi voleva insabbiare questo lato macabro perché avrebbe portato ad una riduzione degli arruolamenti volontari militari, tanto da arrivare a fondare la Croce Rossa Internazionale con la quale puntò a soccorrere chiunque in maniera equa e senza bandiere, ma questa è un’altra storia che merita un discorso a parte.

La visita

Il viaggio alla scoperta dei tanti punti d’interesse, monumenti e musei legati alle vicende della seconda guerra d’indipendenza italiana continua tra le terre dell’Alto mantovano, area geografica dove s’è fatta la storia d’Italia e dove diversi soldati hanno perso la vita nei sanguinosi scontri tra le due fazioni militari.

Il protagonista di questo articolo ha una storia legata a doppio filo con quel periodo storico, quindi a quelle battaglie, e che ricorda anche quanto la tematica della macchina dei soccorsi fu di fondamentale importanza, ma prima di tutto bisogna raggiungere Solferino, un piccolo comune della Pianura Padana collocato nell’alta provincia di Mantova, distante in automobile un’ora da Bergamo ed un’ora e mezza da Milano. Una volta arrivati in zona, è possibile lasciare l’automobile nel parcheggio libero collocato nei pressi della Rocca, ad inizio articolo troverete il punto GPS esatto, per poi proseguire verso l’area verde in cui è stato collocato il Memoriale della Croce Rossa fondata dal ginevrino Henry Dunant, per raccontarvi di un’altra sfaccettatura di quella guerra.

Si tratta di un parco inaugurato il 24 giugno 1959, progettato dall’arch. Alfredo Lambertucci e costruito in occasione del “Centenario della battaglia di Solferino e San Martino della Battaglia“, con il più recente restauro avvenuto solo nel 2003. Un’area accessibile a chiunque, anche a persone con disabilità motorie, aperto tutto l’anno e senza necessità di acquistare alcun biglietto d’ingresso, composto da due macro aree:

  • Il viale di cipressi, ben curato e simmetrico, composto da due file di alberi e lungo la quale sono state posizionare diverse panchine dove sostare, con alcune targhe commemorative riguardanti l’associazione e le guerre.
  • Il grande spiazzo rettangolare a più livelli con un pavimento fatto in lastre di pietra, collocato alla fine del viale, dove sulla parete di destra sono state collocate le piccole forme di marmo policrome tutte della stessa dimensione e provenienti da ogni parte del mondo, sulla quale sono impressi i nomi dei 191 paesi che tutt’oggi (2025) aderiscono alla Croce Rossa Internazionale (CIRC). Di fronte è posizionato il monumento fatto in cemento armato e poi scolpito a mano, dentro la quale è stata incastonata una croce in ferro con lastre di vetro rosse, mentre sulla sinistra si trovano i pali dove in cima al pennone sono state innalzate la bandiara italiana, quella francese e quella della Croce Rossa.

È un memoriale eretto anche in ricordo di Henry Dunant, colui che visse appieno gli strascichi che lasciarono queste battaglie e capì l’importanza della macchina dei soccorsi, in memoria di tutti i soldati che lottarono per l’Unità d’Italia durante la seconda guerra d’indipendenza italiana e che comprendeva anche le battaglie di Magenta, di Melegnano, di Medole e di San Martino, le stesse persone che percepirono l’importanza d’essere un unico popolo. Tornò a casa a Ginevra e decise di fondare la Croce Rossa, ma questa è un’altra storia che merita un discorso a parte.

Tutte le battaglie di quel periodo fanno parte della serie di vittorie militari dell’esercito sardo-francese nei confronti di quello austriaco, che portarono all’armistizio di Villafranca dell’11-12 luglio 1859, siglato da Napoleone III e Francesco Giuseppe I con la conseguente resa dell’Austria, che dovette cedere alla Francia la Lombardia, poi rigirata al Regno di Sardegna. Vi ricordo che grazie all’acquisto del biglietto unico al costo di 10,00 €, è possibile visitare tutti i complessi facenti parte e gestiti dall’Ente Morale Società Solferino e San Martino, come il Complesso Monumentale di San Martino della Battaglia con la torre ed il museo, il Complesso Monumentale di Solferino con la rocca ed il museo. Qualche chilometro più in là c’è il Museo Diffuso del Risorgimento di Medole, cittadina in cui avvenne la divisione dei due eserciti dell’alleanza sardo-francese e dove s’accese la miccia delle battaglie di Solferino e San Martino, in cui sono osservabili in tutto il territorio lapidi commemorative, monumenti e tombe dei caduti di quella battaglia.

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