Valle dei Mulini

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Primavera, estate ed autunno
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: La prima parte per tutti, famiglie comprese. La seconda parte per escursionisti
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore (A/R) più il tempo della sosta o del pranzo al sacco
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 2.50 km (A/R), dislivello positivo fino a 220 metri
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, scarponcini obbligatori
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua ed occhiali da sole
La storia

Sapete cosa sono la Calchèra ed il Pojat della carbonella? Bè tranquilli, non tutti li conoscono perché caduti in disuso da tantissimi anni oramai!

Il primo è un forno naturale alimentato a legna e dentro la quale venivano buttati pezzi di roccia calcarea col fine di ottenere calce viva utilizzando il processo di trasformazione del carbonato di calcio in ossido di calcio, ricavando un prodotto usato sia per produrre calce spenta tramite semplice idratazione che il grassello (per l’impasto della malta) con l’aggiunta di una maggiore quantità d’acqua; il secondo rappresenta un metodo di produzione della carbonella tramite la costruzione di una struttura a castello in cui lunghi pezzi di legna venivano disposti uno sopra l’altro fino a formare una piramide conica, ricoperta poi di terra e con un’apertura in cima per il passaggio del materiale infiammabile che serviva ad alimentare la combustione interna del pojat. Infine, venivano effettuati buchi laterali alla piramide di terra per far fuoriuscire i fumi interni, consapevoli del fatto che la lenta combustione sarebbe durata diversi giorni.

L'escursione

Una piacevole ed interessante escursione da fare in primavera-estate, organizzandosi anche per un picnic, è sicuramente quella della Valle dei Mulini a Cortenova, un piccolo paesino della provincia di Lecco e localizzato in Valsassina, distante in automobile un’ora e mezza circa sia da Bergamo che da Milano.

Una volta arrivati a destinazione, ad inizio articolo vi lascio il punto GPS esatto, vi ritroverete in un grande parcheggio in cui è possibile lasciare l’automobile sotto al platano gigante (siate disciplinati nel posizionarvi cosicché tutti possano trovare spazio all’ombra) e che rappresenta il punto d’inizio del sentiero di questa camminata e di tante altre. Da qui infatti si possono raggiungere sia il rifugio Bogani che il rifugio Brioschi, entrambi facenti parte del Parco della Grigna Settentrionale, oppure come in questo caso il Crott di Darden, percorrendo 1 km abbondante con un dislivello di 220 metri.

  • Tutta la prima sezione è composta da passerelle e ponti in legno costruiti per attraversare da una parte all’altra il letto del torrente, lungo la quale è possibile imbattersi e conoscere punti d’interesse come la Calchèra ed il Pojat della carbonella. La storia di questa valle racconta che, fino alla metà del ‘900, il Carbonaio era un mestiere di grande importante sociale ed economica poiché produceva uno dei materiali primari più utilizzati delle piccole e grandi industrie oltre che dalle persone comuni, e sto parlando del carbone.
  • Quella che inizia all’altezza dell’area picnic e che porta alla deviazione per il Crott è la seconda sezione, che a parer mio sancisce la fine del sentiero adatto alle famiglie vista la presenza di passaggi su rocce con vie ferrate e terreno sconnesso, alcuni dislivelli con un fondo coperto da diversi strati di fogliame e punti in cui alcune pareti risultano crollate. Quindi decisamente più adatta ad escursionisti o sole persone adulte esperte.
  • Una volta arrivati alla deviazione con i cartelli direzionali, che da una parte indicano i due rifugi mentre dall’altra il Crott, bisogna proseguire intraprendendo la terza sezione del sentiero che consiste in un fuoripista dove risalire il letto del fiume dall’interno. Con non poca difficoltà e mantenendo sempre la sponda destra, finalmente si arriva dinnanzi al Crott di Darden: un angolo selvaggio che trasmette meraviglia e stupore, quasi magico per la direzione della luce ed il rigagnolo d’acqua che scorre scavando la roccia viva, oltre che per la sua imponenza nonostante si nasconda in un anfratto che all’apparenza pare così piccolo. Fate attenzione: non oltrepassate la zona di sicurezza andando sotto al Crott perché esiste un reale pericolo caduta massi, quindi meglio osservarlo da lontano!

La via del ritorno è la stessa dell’andata quindi non ci si può sbagliare, non è un giro ad anello e non esiste un’altra deviazione che riporta al platano ed al parcheggio, ma è possibile fermarsi in una delle diverse aree verdi per pranzare o fare merenda mentre per i più accaldati sono presenti lungo tutto il sentiero delle marmitte giganti in cui farsi il bagno. Sono alcune le raccomandazioni da seguire e che vorrei fornirvi prima d’intraprendere questo sentiero, limitandomi a riassumerle con questa breve lista:

  1. Scarponcini o calzature tecniche sono obbligatorie, dato che è molto facile scivolare o inciampare in qualche sasso per via del terreno sconnesso.
  2. È un sentiero adatto alle famiglie nella sua prima sezione, la seconda e la terza presentano molte e più particolari difficoltà.
  3. Ricordatevi di portarvi dietro l’acqua necessaria, dato che non vi sono sorgenti d’acqua potabile sia al punto di partenza che lungo il sentiero, pensando anche al pranzo o merenda che farete all’aperto.
  4. Siate sempre rispettosi dell’ambiente che vi circonda, ovunque voi andiate, e quindi la spazzatura non buttatela o lasciatela in giro ma riportatevela indietro e smaltitela correttamente!
error: Questo contenuto è protetto da copyright!