Sentiero delle Vasche in Valmadrera
- QUANDO ANDARCI: Primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Escursionisti ed escursionisti esperti
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore (A/R)
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 4 km (A/R), dislivello fino a 300 metri
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliate le scarpe da scoglio
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua, costume e telo
All’interno di un territorio comasco storicamente chiamato triangolo lariano sono presenti diversi sentieri, sorgenti d’acqua, vette e luoghi ancora nascosti, complice la scarsa urbanizzazione per via di un territorio morfologicamente non facile da gestire. Qui sono nate storie locali poco diffuse come quella degli Sbandati, legata qui in Valmadrera ad un crotto scavato sotto una roccia nel cuore del bosco e rinominato il Crotto degli Sbandati (ben mimetizzato), divenuto il rifugio del gruppo militare degli Sbandati nel periodo della Resistenza durante la seconda guerra mondiale. Questi combattenti non erano ufficialmente compagni ed affiliati a movimenti come quello dei Partigiani, ma partecipavano alle insurrezioni perché condividevano le stesse idee patriottiche di libertà dello Stato Italiano dall’oppressione tedesca del Terzo Reich e della guida fascista della Repubblica di Salò.
Gli Sbandati vegliavano e difendevano questo lato di versante del triangolo affinché il nemico potesse smettere di avanzare, fino a quando nel 1945 anche Como fu liberata affiancando i compagni partigiani. La presenza di questi crotti e rifugi in mezzo al bosco ci fa capire come questo e tanti altri gruppi di ribelli (come nel caso della Capanna del Partigiano a Varzi per esempio) siano stati costretti ad addentrarsi in zone ostili per trovare riparo e sopravvivere, per poi organizzare la rivolta.






Qual è il miglior modo per combattere il caldo estivo se non cercare refrigerio lungo un sentiero pieno di vasche in cui farsi il bagno? Quindi, dopo questo arzigogolato preambolo, la destinazione fissata per quest’escursione è Valmadrera, una piccola cittadina della provincia di Lecco collocata nel territorio del famoso triangolo lariano, distante in automobile un’ora da Milano ed un’ora e mezza scarsa da Bergamo.
Una volta arrivati in zona è possibile trovare parcheggio libero e gratuito negli spazi adiacenti ai due ingressi pedonali collocati nei pressi di Via Crucis oppure lungo Via Concordia, ad inizio articolo troverete il punto GPS di uno dei due, ed entrambi porteranno verso la stessa ed unica destinazione: l’inizio del sentiero delle Vasche nei boschi della Valmadrera.
Questo sentiero è diviso in due grandi parti, più una terza sezione che porta ad un altro punto d’interesse (qui non compreso):
- La prima parte del sentiero, che porta dall’ingresso alla vasca artificiale, è una risalita interna del torrente con una segnaletica ottima e ben collocata, con la presenza di catene e scale che aiutano a superare alcuni passaggi su roccia. Qui sarà possibile farsi il bagno in una delle piccole marmitte naturali o nella vasca di origine artificiale dietro la quale è nascosta la cascata, e si tratta forse dell’area meno turistica e molto frequentata da i soli abitanti in zona.
- La seconda parte, che parte dalle scale in cemento collocate dietro alla vasca e porta fino all’intersezione superiore, aumenta il grado di difficoltà della risalita con l’inserimento di rocce e pareti da scalare grazie a catene e scalini (scavati nella roccia) ed un dislivello decisamente maggiore, ma con la presenza di marmitte naturali sempre più grandi ed esposte al sole, ideali per fermarsi a fare il bagno. Un’area ancora molto selvaggia.
La terza sezione, non compresa in quest’escursione ed in questo articolo perché facente parte di un’altra avventura, porta il nome di percorso dei Massi Erratici ed è una mulattiera molto pianeggiante e ben battuta, lungo la quale è possibile conoscere la storia di questa valle con la sua economia legata all’estrazione e lavorazione del serpentino (una roccia metamorfica appartenente alla categoria delle pietre venali). Il punto d’arrivo finale è la bellissima piana di San Tomaso con l’ampio prato verde e la caratteristica chiesetta con tanto di belvedere su tutta la città di Lecco, sul Monte Barro e il lago di Annone. Qui troverete diversi servizi utili come i bagni, un’area picnic al coperto, un piccolo bar (aperto solo nei weekend) e la classica trattoria ristorante.
Trattandosi di un percorso escursionistico che prevede la risalita interna del letto del torrente Inferno fino ad arrivare alla vasca artificiale con la cascata nascosta, viene classificato con difficoltà EE (escursionisti esperti) per diversi motivi come la presenta di molti passaggi su terreno sconnesso e rocce sdrucciolevoli, la mancanza di appigli in diversi punti sopperita da catene ancorate alla roccia e la presenza in alcuni punti di acqua corrente sul sentiero stesso. Le difficoltà permangono ed aumenta anche il dislivello in maniera abbastanza notevole fino al raggiungimento dell’uscita dal letto del torrente con l’inizio della terza sezione (che porta alla località San Tomaso), quindi va percorso con la giusta preparazione ed attrezzatura: sicuramente l’utilizzo di scarponcini e/o scarpe da fiume/scoglio agevola molto ed evita spiacevoli scivoloni, un abbigliamento tecnico che si asciuga in fretta ed un telo d’emergenza.