Santuario della Madonna del Bosco
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti (A/R) per la visita del santuario
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: La salita è composta da 349 scalini con 60 metri di dislivello
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, ma evitate abiti succinti/corti
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- SITO INTERNET UFFICIALE: Santuario della Madonna del Bosco
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook
Attorno alla nascita di questo luogo di culto sono legate diverse leggende locali miracolose e credo che le più importanti e determinanti siano state quella del miracolo del lupo e del miracolo della castagna, oltre alle diverse apparizioni avvenute nei primi anni del 1600 di una figura femminile celestiale che passeggiava nei boschi della zona, riuscendo ad attirare tantissimi fedeli forestieri che qui venivano per pregare colei che veniva chiamata la Madonna del Riccio o delle castagne.
Il miracolo della castagna è legato in maniera indissolubile alla grande presenza del lupo (in passato) in questo territorio ed alla Sorgente del Lupo, luogo in cui gli animali andavano ad abbeverarsi in mezzo al bosco. La storia racconta di tre pastorelli intenti nel portare al pascolo il loro gregge in questa zona e dei tre grandi alberi di castagno che sorgevano nei pressi della fonte: i tre ebbero in visione una figura femminile celestiale ed uno dei tre, Pietro, poco dopo scovò un riccio maturo nonostante non fosse la stagione giusta. Questo avvenimento fece grande scalpore negli abitanti della zona, facendo nascere il culto della Madonna del riccio o delle castagne.
Il miracolo del lupo è esattamente successivo al precedente avvenimento (temporalmente parlando) e racconta della triste vicenda avvenuta ad una famiglia che stava portando al pascolo il gregge nei dintorni del bosco, attaccata a sorpresa da un lupo che rapì il figlio più piccolo. La madre, devota alla Madonna del bosco, pregò affinché il figlio le venisse riportato indietro e così accadde: la Madonna apparve vicino agli alberi di castagno e riuscì a farsi riconsegnare il figlio dal lupo. Questo fece sì che i fedeli iniziassero ad edificare la prima cappella votiva a testimonianza di questo avvenimento.




La destinazione di questa gita domenicale è stata un piccolo comune della provincia di Lecco che porta il nome di Imbersago, affacciato sul fiume Adda ed ai confini della Brianza, per andare a visitare il santuario della Madonna del Bosco: si tratta di un complesso ecclesiastico in stile Barocco che sorge in cima ad una collina, una posizione quindi molto panoramica, ed in passato luogo molto caro al beato Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) che la frequentava fin da giovane, la stessa persona che credette nel progetto di Don Adamo Accosa ed suo il Tempio della Fraternità dei Popoli edificato a Cella di Varzi dopo gli avvenimenti della seconda guerra mondiale.
Distante in automobile un’ora da Milano e mezz’ora abbondante da Bergamo, una volta arrivati nei pressi del santuario è possibile lasciare l’automobile in uno dei parcheggi disponibili (uno superiore ed uno inferiore) che sono sempre aperti ed accessibili, oltre ad essere direttamente collegati a piedi alla Scala Santa: si tratta di una scalinata composta da 349 gradini ben manutenuti e con un rapporto tra alzata e pedata (in funzione dell’inclinazione di tutta la scalinata) che presenta una corretta proporzione, tale da non rendere difficoltosa la salita e pericolosa la discesa. Non per nulla sono diplomato geometra!
Durante l’ascesa a piedi si incontrano diversi elementi come una piccola vasca in pietra, un monumento composto da statua raffigurante e in onore di Papa Giovanni XXIII, diverse targhe commemorative ed altre piccole incisioni, fino ad arrivare all’ingresso dell’edificio che contiene la prima edicola votiva costruita dai primi fedeli e dove si pensava che sgorgasse la fonte d’acqua miracolosa. Si narra infatti di alcune presunte apparizioni della Beata Vergine Maria avvenute intorno al 1600 circa nel bosco circostante all’attuale santuario, seguite poi da due importanti avvenimenti rinominati il miracolo delle castagne ed il miracolo del lupo, che portarono quindi gli abitanti della zona ad edificare nel 1632 questo primo e piccolo luogo di culto grazie all’aiuto di un certo Gaspare Brambilla di Imbersago. La parte più corposa ed importante di questo complesso ecclesiastico venne eretta tra il 1640 ed il 1646, con successivi ampliamenti fatti nei secoli a venire fino a far arrivare il santuario così come lo vediamo ai giorni nostri, un piccolo gioiello architettonico di provincia con un ampio belvedere che in pochi possono vantare di possedere.
Attualmente le celebrazioni eucaristiche avvengono negli orari canonici durante tutta la settimana e nel weekend, per maggiori dettagli od aggiornamenti vi rimando al sito ufficiale, come per esempio gli orari di apertura al di fuori delle funzioni eucaristiche.