Mausoleo Visconti di Modrone

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, per visitare l’interno bisogna attendere le aperture straordinarie
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti per la visita esterna, altri 30 minuti la visita guidata interna
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Meno di 1 km circa, sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, consigliate scarpe comode
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, occhiali da sole e fotocamera
  • PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook: Mausoleo ViscontiFacebook: Associazione Sajopp
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Qui a Cassago Brianza, le due feste annuali della Giubiana e di Sajopp sono da sempre legate a doppio filo con le tradizioni locali e con questa meraviglia architettonica e che porta il nome di Mausoleo Visconti di Modrone: questo edificio privato, unico nel suo genere, è stato costruito sulle spoglie dell’antica Chiesa di San Salvatore e si erge su una delle colline più alte della zona, risultando visibile praticamente da tutto il territorio circostante e diventando anche un punto di riferimento aereo durante la seconda guerra mondiale per gli Alleati.

La Festa di Sajopp, un evento locale che ricorre ogni maggio, è organizzata dall’Associazione Sajopp ed ogni anno anima il cuore di questo paese di provincia: un gruppo di persone che legate dall’amore per il loro territorio organizzano eventi, mostre, esibizioni, concerti musicali e la più ambita e preziosa visita guidata all’interno del Mausoleo. Si tratta infatti dell’unica possibilità durante l’anno di poter accedere e visitare l’interno di questa struttura privata, per poter ammirare tutte le opere artistiche qui presenti e non visibili dall’esterno, come le teche contenenti le ossa dei morti a causa dell’epidemia di peste di metà ‘300, una rara fotografia di metà 1800 raffigurante la Duchessa Giovanna, tutti i colorati mosaici apposti all’ingresso, le vetrate gotiche collocate in cima alla struttura e raffiguranti gli stemmi nobiliari della famiglia Visconti di Modrone.

La visita

Questo che vi racconterò è un luogo unico nel suo genere, con una zona esterna circostante accessibile tutto l’anno senza problemi mentre per visitare l’interno della struttura (essendo proprietà privata) sarà necessario armarsi di pazienza ed attendere la festa patronale annuale oppure partecipare ad una delle visite guidate che vengono organizzate da associazioni ed enti in occasione di altri eventi speciali.

Se vorrete quindi visitare l’interno dovrete aspettare la data giusta, altrimenti potete iniziare a raggiungere Cassago Brianza, un piccolo paesino della provincia di Lecco distante in automobile un’ora sia Milano che da Bergamo. Purtroppo la scarsa disponibilità di parcheggi liberi scoraggia i più deboli, ad inizio articolo troverete il punto GPS di una zona vicina, ma sappiate che durante gli eventi l’organizzazione posiziona sempre diverse segnaletiche stradali indicanti il luogo giusto in cui lasciare l’automobile.

Proseguendo a piedi, superando il parco ed attraversando il viale di cipressi alberato, si arriva al cospetto del punto d’interesse di questo articolo che è il Mausoleo Visconti di Modrone: si tratta di un edificio appartenente ad un’importante famiglia nobiliare che abitava in queste zone, quella dei Visconti di Modrone, e che venne commissionato e costruito verso la fine del 1800 basandosi sul progetto dell’architetto Giovanni Ceruti. Ancor oggi è di proprietà della famiglia ed ha mantenuto la sua originale funzione di mausoleo. 

Essendo infatti un edificio di proprietà privata, vi si può accedere solo in occasione della storica Festa de Sajopp che si celebra ogni maggio (a metà mese circa), un evento che lega a doppio filo le tradizioni locali contadine e la storia di questo monumento. Al suo interno sono contenute tutte le salme di discendenti ed eredi della famiglia Visconti di Modrone, della quale hanno fatto parte anche persone come la principessa Aurelia Gonzaga e, per chi viene dalle mie zone, anche la contessa Edoarda Castelbarco. Opere d’arte come busti e statue firmati da alcuni Visconti di Modrone, particolari molto rari come l’unica foto presente sopra una delle tombe al piano terra e raffigurante la Duchessa Giovanna (risalente al 1850 circa), un ossario collocato e visibile all’ingresso della cripta ed appartenenti a diverse vittime della peste nera del 1350, anche se secondo alcune ipotesi si pensa che siano in realtà resti delle vittime della peste manzoniana del 1630, dato che la prima epidemia non si espanse così tanto nei territori della pianura padana colpendola solo di striscio, mentre la seconda arrivò a prendere in pieno tutto l’arco alpino europeo.

L’intento della famiglia era quello di costruire qualcosa di talmente imponente da renderlo un simbolo di grandiosità della loro casata nobiliare anche dopo la morte, edificando un mausoleo in marmo bianco di Carrara prendendo spunto dal Duomo di Milano, dalla pianta ottagonale per richiamare il mito della resurrezione e con altissime guglie per ergersi sopra chiunque. Non per nulla, il mausoleo è una struttura unica nel suo genere e considerabile un’opera d’arte con tantissimi dettagli affascinanti e geniali, partendo proprio dalla posizione in cui si trova, in cima ad una collina dove inizialmente sorgeva la fatiscente Chiesa di San Salvatore e che nel periodo di guerra fungeva anche da punto d’interesse di riferimento terrestre per gli alleati grazie alla visibilità dal cielo.

Qui l’associazione organizza due feste durante l’anno, questa del Sajopp a maggio in cui è possibile visitare l’interno del mausoleo e della Giubiana a gennaio in cui si accende il falò nel giorno di Sant’Antonio proprio nel campo di fronte al mausoleo.

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