Chiesa di San Pietro

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Aperta tutte le domeniche da marzo a ottobre (luglio e agosto esclusi) nella fascia 15.00-17.30
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 30 minuti per la visita interna guidata
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 500 metri, sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, ma evitate abiti succinti/corti
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
  • SITO INTERNET UFFICIALE: GVM PizzighettoneComune di Pizzighettone
La storia

Era la primavera del 1945, oramai agli sgoccioli del secondo conflitto bellico mondiale che stava devastando da più di 5 anni l’Europa intera, quando le truppe anglo-americane lanciarono una attacco aereo sulle zone limitrofe al fiume Adda con l’obbiettivo di distruggere i vari ponti che collegavano le sponde opposte del fiume e rallentare così l’avanzata dell’esercito nazifascista verso i territori ad est.

Don Pietro Mizzi era diventato parroco proprio in quel sanguinoso periodo, nel 1941, e dentro la sua Chiesa trovavano costantemente rifugio ed assistenza molti abitanti del luogo in quei giorni di fuoco, sicuri del fatto che le strutture religiose difficilmente erano oggetto di bombardamenti data la loro natura ecclesiastica e potevano garantivano una protezione quasi divina, tanto che il 17 marzo 1945 avvenne un vero e proprio miracolo: durante uno dei giorni facenti parte del periodo in cui la contraerea anglo-americana puntava a bombardare e distruggere ponti e viadotti lungo l’Adda, come nel caso del ponte San Michele a Fara Gera e del ponte di ferro a Trezzo, anche il ponte Trento e Trieste venne preso di mira con un violentissimo attacco aereo in cui decine di case nelle sue vicinanze furono distrutte e rase al suolo, ma la Chiesa che stava nel mezzo rimase praticamente illesa.

Il parroco, devoto alla Vergine Maria, gridò al miracolo attribuendolo alla protezione divina, dando il via alla sua missione di ristrutturazione della chiesa ornandola di sfarzosi mosaici dorati ispirati alle opere rinascimentali ed installando decine di statue in marmo bianco, con San Pietro in cima ad essa.

La visita

Tra le campagne della provincia cremonese, all’interno di una cerchia muraria fortificata molto rinomata per la sua qualità difensiva, sorge un edificio tanto classico quanto unico e bizzarro, per via delle sue sfarzose vesti e la sua storia ricca di colpi di scena. Dunque si va in direzione di Pizzighettone, uno storico borgo medioevale della bassa padana ricco di punti d’interesse che meritano d’esser visitati e raccontati, tagliato in due dal fiume Adda prima che questi sfoci nel Po e distante in automobile un’ora da Milano ed un’ora abbondante da Bergamo.

Una volta arrivati in zona bisogna spostarsi nella parte ovest del borgo e raggiungere il piccolo parcheggio collocato di fronte alle Casematte, come sempre vi lascio il punto GPS ad inizio articolo, per poi trovarvi di fronte al protagonista di questo articolo che è la Chiesa di San Pietro di Pizzighettone.

Si tratta di un edificio praticamente sconosciuto al grande pubblico ed in linea con il mio progetto sugli itinerari insoliti e curiosi, ma allo stesso tempo spettacolare ed unico nel suo genere per via della sua apparenza estetica esteriore ed interiore. Considerabile forse la Chiesa più colorata della Lombardia, dato che in Italia ce ne sono diverse altre ancor più colorate, ha un aspetto molto singolare dovuto ai tanti mosaici esterni danno un colore acceso alla struttura in qualsiasi condizione metereologica, risplendendo di luce propria sotto il sole.

La sua edificazione risale al XVIII secolo sotto ordine dell’imperatore austriaco Carlo VI, sulle ceneri del vecchio edificio religioso oramai demolito da molto tempo, e presenta una struttura classica in stile neoromanico con tutte queste decorazioni atipiche e molto appariscenti volute dal vecchio parroco Don Pietro Mizzi. Ha subito quindi molte ristrutturazioni e rifacimenti a partire dagli anni ’50 (1950), con l’installazione di moltissimi ricchi mosaici dorati e policromi sia all’esterno che all’interno, altrettanti dettagli in marmo bianco a tema mariano dopo esser diventata Santuario Mariano nel 1956.

Don Pietro fu parroco fino al 1999, anno della sua morte, ed in seguito alla scampata distruzione del 17 marzo 1945 durante un bombardamento di guerra, dedicò tutta la sua vita a questa struttura perché attribuì quel fatto miracoloso alla protezione e grazia avuta dalla Madonna. Tutte le opere sono atte quindi a celebrare la Vergine Maria e la sua fede è tangibile in ogni singola raffigurazione interna ed esterna, dando vita ad un’opera d’arte a cielo aperto e soprannominata Chiesa dei Mosaici.

Esternamente osservabile tutto l’anno, interamente è accessibile sono in determinati giorni ed orari dell’anno a causa dell’instabilità della struttura che attualmente è stata parzialmente messa in sicurezza: è aperta (info 2024) tutte le domeniche da marzo ad ottobre, luglio ed agosto esclusi, nella fascia oraria pomeridiana dalle 15.00 alle 17.30. Viene messo a disposizione un servizio di guida con offerta libera, tenuto da ragazzi e ragazze molto preparati ed abitanti a Pizzighettone, invece nel caso in cui vogliate prenotare una visita privata c’è la possibilità di contattare il servizio apposito per un’apertura straordinaria.

È una di quelle mete che viene considerata di passaggio e non classificabile come una destinazione vera e propria, al pari per esempio del ponte di barche sul Navarolo a Commessaggio o del Monumento ai Caduti delle Mille Miglia di Guidizzolo, e che nei suoi dintorni ha la fortuna di avere molti luoghi d’interesse facilmente raggiungibili e con una visita più strutturata, come il borgo incastellato di San Colombano al Lambro, il castello di Chignolo Po, Tombe Morte a Genivolta, il Sentiero delle Chiuse ed il castello di Padernello.

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