Montorfano

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, soprattutto in estate in cerca di refrigerio
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, ideale per famiglie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 3 ore per il giro ad anello
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Giro completo (lago e colle) fino a 5 km circa, dislivello positivo fino a 100 metri circa
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliati gli scarponcini
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, bacchette per camminare e cappellino
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Riserva Naturale Lago di Montorfano
La storia

Al lago di Montorfano era collegata un’economia molto particolare vista la natura delle sue acque, di tipo sorgivo, ed alla dimensione ridotta che rendeva comoda la sua gestione. Tra il ‘600 ed il ‘700 solo le famiglie nobili potevano permettersi d’avere una ghiacciaia: si tratta di una stanza interrata e ben isolata termicamente in cui veniva messa neve compressa e ghiaccio con il fine di conservare gli alimenti a lungo termine. In queste zone, le prime ghiacciaie vennero costruite e collegate a strutture nobiliari importanti come Villa Consonni a Capiago e Villa Mandelli a Montorfano, e la loro peculiarità era quella d’essere in prossimità di piccoli laghi che gelando nel periodo invernale si prestavano ad essere facile fonte di approvvigionamento di ghiaccio.

La costruzione di una ghiacciaia ha inizio effettuando uno scavo della zona prescelta a bordo lago e proseguendo con il disossamento del terreno stesso; i sassi estratti venivano riutilizzati per procedere alla costruzione di una sala circolare quasi del tutto interrata e con un’unica porta d’ingresso. Con l’utilizzo di scure si procedeva al taglio di grandi lastre di ghiaccio direttamente in acqua, che venivano poi trasportate verso riva e riposte nelle ghiacciaie. Come isolante termico interno veniva usata la pula di riso ed il ghiaccio veniva accatastato e compresso il più possibile contro le pareti col fine di creare uno strato duraturo.

Nella zona intorno al lago di Montorfano sono presenti quattro ghiacciaie di diversi periodi che vanno dal 1700 al 1800, e forse la meglio conservata di esse è il Giazerun, quella più grande e posta nei pressi della riva ovest: nonostante sia poco visibile poiché avvolta dalla fitta vegetazione e con la struttura completamente interrata e crollata, dovete pensare che era composta da una sala circolare principale di 9 metri di diametro e di 5 metri d’altezza (sotto terra) ed una piccola camera d’ingresso che affaccia proprio sulla riva del lago perché potesse permettere il facile trasporto del ghiaccio al suo interno.

La passeggiata

Nei mesi di quarantena passati chiusi in casa per via delle restrizioni, ho avuto e modo di rivedere ed aggiornare la lunga lista posti da visitare in Lombardia, tra i quali spiccava questo paesino che ha destato in me molta curiosità per via della sua particolare conformazione. Sto parlando di Montorfano, un comune della provincia di Como in cui è possibile trovare un lago balneabile, un colle con un castello abbandonato, una villa del 1600, un Golf club ed un camping. Tutto racchiuso in meno di 5 km quadrati, distante in automobile un’ora circa da Milano ed un’ora e mezza da Bergamo.

Una volta arrivati in zona, è possibile lasciare l’automobile nell’ampio parcheggio situato di fronte alla piazza della Chiesa e proseguire successivamente a piedi intraprendendo il giro ad anello con la quale si circoscrivere il lago e si gode della vista panoramica dalla cima del colle:

  • Intrapreso il sentiero all’altezza dei primi cartelli informativi, si arriva nei pressi del parcheggio sterrato e del piccolo lido, vicino alla quale sono anche collocati i resti delle ghiacciaie utilizzate tra il ‘600 ed il ‘900 ed ora completamente abbandonati al loro destino.
  • Il lago, ora visibile dal sentiero, fa parte della Riserva Regionale Lago di Montorfano ed è di origine naturale grazie alle falde acquifere sotterranee che fungono da sorgente diretta, con una profondità massima di 8-9 metri ed una superficie di circa 0.5 km2. Qui è possibile fare il bagno in determinate zone dichiarate balneabili, pescare procurandosi preventivamente la relativa licenza giornaliera oppure fare il giro completo dello specchio d’acqua percorrendo il sentiero ad anello che lo circonda, sempre in piano e della lunghezza di 3 km circa.
  • Terminato il giro del lago e tornati all’altezza del piazzale della Chiesa, è possibile proseguire l’escursione percorrendo una sorta di giro ad anello addizionale che porta alla cima del Monte Orfano, imboccando a piedi la strada che va verso l’oratorio e prosegue verso la zona boschiva: lungo questa parte di sentiero ci s’imbatte in diversi ruderi facenti parte delle mura difensive dell’avamposto militare e del castello stesso, fino ad arrivare in una zona molto pianeggiante e ad un’altitudine di 550 metri s.l.m. con un ampio belvedere che dà su tutto il lago sottostante.
Per quanto riguarda il giro ad anello del lago, qui fate molta attenzione dato che in un segmento il percorso pedonale incrocia quello percorso ciclistico e non
tutti i cicloamatori sono muniti di campanello per avvisare del proprio arrivo (oltre ad essere non rispettosi di chi sta passeggiando), quindi state allerta. mentre posso consigliarvi di godervi la passeggiata in primavera grazie alla grande fioritura di tutte le piante del sottobosco oppure in autunno nel caso in cui andiate alla ricerca di castagne. Parlando invece del colle, si tratta di un giro atleticamente più impegnativo visto il forte dislivello, ma il belvedere ripaga ogni sforzo fatto, soprattutto perché posizionandosi in cima e guardando a sinistra si nota un altro luogo molto interessante da visitare, unico nel suo genere ed aperto un paio di volte l’anno (per la visita interna): sto parlando del Mausoleo Visconti di Modrone.
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