La Crus de l’Omm ed il bosco incantato
- QUANDO ANDARCI: Primavera, Estate, Autunno
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile e mezzi pubblici
- CONSIGLIATO PER: Tutti, ottimo per le famiglie ed i loro piccoli camminatori
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 6 ore per il giro ad anello
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Giro ad anello di 9 km, dislivello positivo fino a 580 metri
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliati gli scarponcini
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua e bacchette per camminare
La storia racconta di un contadino che, durante l’ultimo giorno di un mese di agosto, correva giù dalla montagna in maniera repentina per via di un improvviso temporale, ma una volta giunto all’altezza del belvedere (dove ora sorgono la cappella votiva e la croce) venne folgorato da un fulmine, decedendo sul colpo. I familiari, non vedendolo rientrare, iniziarono le ricerche del parente disperso una volta passata la tempesta, fino al ritrovamento del suo cadavere proprio su quella cima: a monito e ricordo di quel lutto venne posizionata una semplice croce di legno e chiunque parlasse di quel luogo raccontava “là… dove è la croce di quell’uomo, e quindi ne venne il nome di Croce dell’Uomo che quella località conserva tutt’ora…”.
Per diversi anni quella zona fu risparmiata dal maltempo e gli abitanti interpretarono quella coincidenza come un segno divino, quella croce protesse le coltivazioni di quei terreni. Fu così che il parroco dell’epoca, notando quanto i fedeli venerassero quel luogo, decise di far costruire una croce più grande e resistente, per poi dedicarla a Sant’Abbondio. Da quel giorno, ogni 31 agosto la popolazione iniziò ad organizzare una processione che partiva dal paese e terminava alla Crus de l’Omm.
Durante la Grande Guerra, quello stesso sentiero (che dal lungolago portava fino al confine italo-svizzero) acquisì anche una grande importanza militare tanto da esser trasformato in una mulattiera vera e propria col fine di facilitare il passaggio di mezzi e merci. Questo fece sì che, una volta terminato il conflitto, la popolazione utilizzò quella stessa mulattiera per trasportare il materiale atto all’edificazione una cappella votiva di fianco alla croce, inaugurandola il 31 agosto 1924.
Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: Comune di Cernobbio – Archivio Storico




Per le prima uscita del 2023, corrispondente anche al primo articolo dell’anno ed al primo video della 5° stagione, si ritorna in mezzo alla natura ad esplorare e documentare un’escursione molto classica e di stampo storico e sacrale. Alla destinazione odierna, la Crus de l’Omm, è infatti legata una credenza locale che narra di una vicenda avvenuta il 31 agosto di un anno non precisato ma verso la fine del 1600, localizzata proprio dov’è fisicamente stata apposta ora la croce.
Non resta quindi che raggiungere Cernobbio, un piccolo e caratteristico comune che affaccia sul lago di Como sviluppandosi dalle sue sponde ed arrivando fino alle alte cime di montagna, diventato famoso a livello artistico per le molteplici ville sul lungolago come Villa Erba o Villa d’Este. Distante in automobile 50 minuti da Milano e un’ora e mezza da Bergamo, una volta arrivati si nota subito la carenza di parcheggi disponibili (escludendo quelli destinati ai residenti), e quindi bisogna affidarsi ad uno dei due parcheggi cimiteriali inferiori oppure nel parcheggio comunale coperto a pagamento (costo 1,00 €/h) collocato in centro paese. Cernobbio è raggiungibile anche con i mezzi pubblici, combinando il treno regionale TreNord che parte da Milano con destinazione Como lago e prendendo poi il pullman e scendendo a Cernobbio: poco macchinoso perché prevede solo un cambio mezzo, sia all’andata che al ritorno.
Zaino in spalla, bisogna poi districarsi a piedi tra le strette vie dell’abitato fino a raggiungere Via Piazzola, che coincide con l’inizio del sentiero: si tratta di una camminata ben segnatala con molti cartelli posizionati ad ogni incrocio, con una discreta pendenza che si fa sentire sui polpacci ed una pavimentazione che parte da semplice asfalto e si trasforma in una mulattiera con un fondo in porfido fino a diventare terreno disconnesso, mantenendo sempre la costante del belvedere molto ampio sul lago di Como. Lungo tutto il tragitto sono disposti molti punti di sosta con tavoli e panche in legno, mentre l’ultimo pezzetto è fatto da scalini in terra battuta e legno che portano alla zona in cui sono collocate la Crus de l’Omm e la piccola chiesetta. Tutta l’area d’interesse religioso è delimitata da una staccionata in legno e l’ingresso è interdetto ad animali e biciclette per motivi di sicurezza, al cui interno sono collocati altri tavoli con panche annesse dove poter sostare e godersi il bellissimo ed ampio panorama circostante all’altezza di 780 metri circa.
Ma il sentiero ovviamente non finisce qui con questo belvedere, il tempo di recuperare il fiato dopo l’ascesa molto repentina e ripartire seguendo la deviazione che porta verso la garitta di Pizzo Meda (circa 890 metri d’altezza) percorrendo un sentiero popolato da sculture e citazioni incise nel legno ad opera di Giosuè Aramini, detto Giò, dando vita ad un bosco incantato. Qui bisogna davvero tenere gli occhi aperti perché le sculture si nascondono ovunque e sappiate che la garitta di vedetta è sempre sorvegliata, notte e giorno!
L’autore di queste opere abita poco distante da lì, completamente immerso nella natura, e con questa sua passione è riuscito a riqualificare e dare nuova vita ad un pezzo di sentiero molto spoglio, attirando camminatori e turisti di tutte le età. Semplicemente grazie Giò!
Se l’ascesa alla croce ed alla garitta in vetta presenta una pendenza che si fa sentire sui polpacci, anche la discesa non scherza perché molto ripida e quindi bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi quando si scende.
Vuoi esplorare altri boschi incantati in cui abitano molte creature fantastiche? Allora ti consiglio il Sentiero dello Spirito del Bosco ed il Sentiero dei Proverbi!