Torbiere del Sebino
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, soprattutto in primavera ed autunno inoltrato
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Tutti, ideale per gli appassionati di fotografia e birdwatching
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore, variabile in base all’interesse
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 5 km, sempre pianeggiante
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliati gli scarponcini
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Binocolo, acqua e macchina fotografica
- SITO INTERNET UFFICIALE: Riserva Naturale Torbiere del Sebino
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook – Instagram
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Famose ai giorni nostri per essere una delle Riserve Naturali presenti in Lombardia, le Torbiere del Sebino furono invece, a partire dai primi dell’Ottocento, un’area sfruttata per l’estrazione della torba, un composto organico di origine vegetale-animale che rappresenta lo stadio precedente al carbon fossile, ed utilizzata come combustibile naturale dato il costo inferiore al legno ma con una resa equivalente, ovviamente sempre in sostituzione del carbone che costava di più e rappresentava la fonte di energia migliore di tutte (all’epoca!).
La torbiera stessa riusciva a soddisfare le richieste di combustibile di tutte le aziende e filande site intorno al lago, oltre a quelle degli abitanti della zona, e durante tutti questi anni di estrazione vennero ritrovati molti reperti storici in pietra e metallo, come lance, scudi, elmi, che ora è possibile visionare in molti musei della regione Lombardia. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la torbiera venne eccessivamente sfruttata portandola quasi all’esaurimento ma fortunatamente, con l’avvento di altri tipi di combustibili, come il petrolio e derivati, l’interesse commerciale verso la torba calò parecchio e tra gli anni 60/70 vennero introdotti i primi vincoli di salvaguardia di flora e fauna presenti in torbiera.
Ad oggi è una Riserva Naturale di importanza internazionale grazie alla biodiversità legata alle numerose specie che la abitano, di tipo acquatico-palustre, come pesci e volatili rari o a rischio estinzione. Oltre che essere una bellissima zona per fare birdwatching, possibile grazie alle numerose torrette e postazioni di avvistamento ben camuffate ed immerse nel territorio della torbiera.




La prima destinazione del progetto Lombardia Experience nasce da un vlog che ha cambiato natura in corso d’opera, trasformandosi in una puntata pilota del progetto stesso e che mi è servita per comprendere le potenzialità di ciò che mi circondava. Con l’intenzione di imparare a fare qualcosa di nuovo, ho raccontato le Torbiere del Sebino, una delle diverse riserve naturali presenti sul territorio lombardo e collocate a sud del lago d’Iseo, in provincia di Brescia.
Distante in automobile un’ora da Milano e mezz’ora da Bergamo, la torbiera presenta più varchi d’accesso collegati a dei comodi parcheggi in cui lasciare l’automobile e distribuiti nei punti cardinali (N-E-S) della riserva, in cui sono anche presenti le macchinette automatizzate in cui acquistare il biglietto d’ingresso del costo di 1 euro. Il motivo del biglietto sta nel fatto che trattandosi di una riserva naturale, e non di un semplice parco o area verde, deve essere economicamente sostenuta. Per i residenti dei paesi circostanti l’ingresso è sempre gratuito, previa dimostrazione tramite documento d’identità.
Entrando dal varco d’accesso nord del parco, che porta al centro accoglienza visitatori, è possibile arrivare subito alle passerelle in legno che attraversano le acque delle torbiere e che portano al loro cuore: si tratta di un’area sfruttata fin dai primi dell’ottocento per l’estrazione della torba, subendo col passare degli anni innumerevoli trasformazioni fino ad arrivare ai giorni nostri in cui è stata dichiarata riserva naturale. Passeggiando lungo le passerelle posizionate a nord si arriva alla torretta di osservazione per il birdwatching, in cui alcuni cartelli informativi ci fanno comprendere quanto è importante preservare questa zona vista l’innumerevole avifauna che usufruisce di questa torbiera: esistono due categorie di volatili che vivono qui, i locali come falco pellegrino e sparviero, ed migratori come per esempio cuculo, marzaiola, germano reale, cormorano, svasso maggiore, folaga. Quasi tutti questi volatili appena citati sono avvistabili nella riserva, sempre in base alla stagione in cui decidete di visitarla quindi vi consiglio di informarvi prima altrimenti rischiate un buco nell’acqua.
Anche la fauna ittica è molto variegata, si possono infatti trovare pesci locali come luccio, scardola, tinca, carpa, pesce gatto e pesce persico, oltre che specie aliene come il siluro, introdotto illegalmente e che col passare degli anni sta devastando e cambiando l’ecosistema acquatico. Basti pensare che le Torbiere del Sebino sono un’ecosistema relativamente piccolo e che questa specie aliena può raggiungere dimensioni decisamente extra rispetto ad altre che vivono nella riserva, come ad esempio l’anguilla, la cui popolazione è calata drasticamente perché i giovani esemplari provenienti dal lago d’Iseo incontrano grandi difficoltà nel raggiungere l’area centrale della torbiera, in cui trovano rifugio, visto che il siluro si è trasformato nella specie predatrice dominante.
Continuando la passeggiata ed attraversando il percorso centrale, che collega la parte est con la parte ovest, è possibile vedere le lame e le lamette, cioè vasche di contenimento naturali piene d’acqua e divise da lembi di terra con folti canneti.