Sentiero delle chiuse
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, meglio in primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
- CONSIGLIATO PER: Tutti, parzialmente accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore per visitare tutti i punti d’interesse sul sentiero (visita interna del castello esclusa)
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Giro ad anello di 5.90 km circa per il giro ad anello, sempre pianeggiante
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, con scarpe da ginnastica o scarponcini
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua ed occhiali da sole
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
L’artefice di questa meravigliosa opera d’arte a cielo aperto porta il nome di Giuliano Mauri, una persona molto schietta e con le idee chiare, con la voglia di emozionare e meravigliare il prossimo, che in silenzio contemplava ed ascoltava la natura per cercare spunti sulle sue realizzazioni future. Diceva sempre che la sua non era una questione di inventiva ma di scoperta, di cogliere qualcosa che già c’era ed alla quale bisognava dare forma, che lo portavano a faticare molto sapendo che poi ne avrebbe tratto molta gioia.
Qui a Padernello, la sua parte poetica è percepibile semplicemente attraversando il ponte di San Vigilio, costruito nel 2008 utilizzando tronchi e polloni di castagno intrecciati ed uniti con chiodi e fil di ferro, sulle tracce dell’antico limes romano n°44 della centuriazione augustea. È stata l’ultima opera realizzata dell’artista, circondata tutt’intorno da un bellissimo e tranquillo boschetto con la quale condivide il ritmo delle stagioni risultando in costante cambiamento: in
differenti momenti dell’anno vestirà abiti diversi, dalle profumate emozioni di primavera ai nostalgici foliage autunnali, dai caldi estivi alle nebbie invernali.
“Sono carpentiere. Costruisco scale, mulini, case, ponti, giostre, cattedrali, fiumi, isole, boschi, cieli“




Cosa c’è di meglio di una passeggiata dopo essersi abbuffati come si deve in una buonissima trattoria della bassa padana? Un giro semplice ed in mezzo alla natura, accessibile a chiunque ed ombreggiato, seguendo le tracce di un vecchio cardo romano e le chiuse che gestiscono l’afflusso idrico dei terreni circostanti, fino a raggiungere un’opera d’arte unica e che nelle giornate di nebbia può rivelarsi una perfetta location per un film horror.
Per prima cosa bisogna raggiungere la località agricola di Padernello, una piccola frazione facente parte del comune di Borgo San Giacomo e collocata nella provincia bresciana, distante in automobile un’ora abbondante da Milano e 50 minuti circa da Bergamo. Una volta in zona, è possibile lasciare l’automobile nell’unico ed ampio parcheggio gratuito contrassegnato da diversi cartelli P di colore blu, ad inizio articolo troverete il punto GPS esatto, per poi proseguire a piedi con l’obbiettivo di percorrere il giro ad anello della frazione e vedere tutti i piccoli punti d’interesse presenti.
Con una lunghezza di circa 6 km, il Sentiero delle Chiuse di Padernello è una passeggiata che si districa tra i canali in zona ed il loro sistema di chiuse:
- Nella prima sezione del giro ci si districa tra le vie dell’abitato, osservando le tante e piccole strutture agricole riqualificate ad unità abitative che testimoniano la grande attività rurale passata (ora ridotta) fino ad arrivare nei pressi del Castello di Padernello, un maniero del XV secolo costruito per mano della nobile casata bergamasca dei Martinengo, internamente visitabile con dei tour guidati con prenotazione obbligatoria online. A questo punto d’interesse ho dedicato un altro articolo ed un altro video, troverete tutte le informazioni necessarie qui oppure sul sito ufficiale che gestisce la struttura.
- Costeggiato tutto il fossato del castello, la passeggiata continua percorrendo il sentiero agricolo con tutte le piccole chiuse ai lati, fino ad arrivare ad una deviazione fuoripista a sinistra che porta nel sottobosco e giunge all’Antica Chiusa, la più grande della zona e che gestisce l’afflusso del seriola Battista.
- Tornando indietro sul sentiero principale, si continua percorrendo il tratto alberato e raggiungendo il ponte Canélot, un manufatto tecnicamente chiamato tomba o botte a sifone e che serve per consentire a due corsi d’acqua artificiali di incrociarsi senza mischiarsi l’un con l’altro grazie ad un gioco di pendenze, in questo caso la roggia Baiona con la roggia Polcinello.
- Nella quarta sezione del giro ad anello, si percorre la traccia ai confini del terreno agricolo e che costeggia prima la roggia Polcinello e poi la seriola Battista. Il terreno qui non è battuto o asfaltato come nelle sezioni precedenti, quindi non adatto per persone con disabilità motori: in questo caso vi basterà tornare indietro ed alla fine del tratto alberato andare dritti fino al ponte.
- Infatti, alla fine la passeggiata porta all’ultimo punto d’interesse che è il ponte San Vigilio, un’opera d’arte costruita nel 2008 in mezzo al bosco per mano del carpentiere Giuliano Mauri: un ponte completamente in legno in ogni sua parte, con una pavimentazione a sbalzo ed una copertura composta da rami intrecciati, che si fonde perfettamente con la natura circostante e che in primavera ed autunno regala gli scorci migliori.