Castello di Padernello
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, verificare gli orari e le date di chiusura sui canali ufficiali
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per effettuare la visita guidata completa del castello
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 500 metri, sempre pianeggiante e con delle scalinate
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Casual o sportivo, consigliate scarpe comode
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
- SITO INTERNET UFFICIALE: Fondazione Castello di Padernello
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Come qualsiasi castello che si rispetti, anche questo di Padernello ha una sua leggenda legata ad un fantasma che ciclicamente ogni dieci anni torna a farsi sentire, a percorrere lo scalone d’onore tenendo in mano un libro dorato contenente il suo segreto, forse quello legato al perché della sua morte prematura.
Nel XV secolo all’interno vissero il conte Gaspare Martinengo e la moglie Caterina Colleoni, genitori della futura nascitura Biancamaria Martinengo. Inizialmente la famiglia visse in un piccolo castello di Brescia fino alla nascita della bambina, dopodiché dovettero trasferirsi nell’autunno del 1479 nel borgo di Padernello in seguito alla nomina ricevuta dalla Repubblica Veneta per il controllo e la gestione dei feudi terrieri del Gabiano, vivendo all’interno del maniero fortificato. Biancamaria si rivelò una bambina pallida e cagionevole di salute, molto malinconica e non riusciva a sopportare i soprusi del mondo degli uomini d’arme come suo padre, ma amava la natura e trasferendosi qui poté esplorare le campagne ed i boschi circostanti il maniero in cerca di felicità.
Una sera stava camminando sui merli in cima al maniero, fino a quando non vide tante piccole lucine accendersi intorno a lei: era estate e quelle lucciole la riempirono di gioia, facendole credere che anche lei potesse librarsi in aria come loro perché si sentiva come loro, fino a quando fece quel passo in più all’apice della felicità. Era il 20 luglio 1480 e Biancamaria aveva tredici anni. Secondo la leggenda, da quel giorno diventò la Dama Bianca del castello e ciclicamente ogni dieci anni torna a vagare tra le mura con il suo segreto.




Come già accaduto in passato per altre destinazioni, come Erve e la Valganna, sono tornato a visitare una destinazione già nota e per quale scrissi un altro articolo su un punto d’interesse lì presente, mentre oggi vi racconto l’altro punto d’interesse che ho scoperto proprio l’ultima volta che sono venuto qui!
Quindi si ritorna a Padernello, una piccola frazione agricola del comune di Borgo San Giacomo localizzata nella provincia bresciana, distante in automobile un’ora abbondante da Milano e 50 minuti circa da Bergamo. Una volta in zona, è possibile lasciare l’automobile nell’unico ed ampio parcheggio gratuito contrassegnato da diversi cartelli P di colore blu, ad inizio articolo troverete il punto GPS esatto, per poi proseguire a piedi districandosi tra le vie dell’abitato con l’obbiettivo di raggiungere l’ingresso del Castello di Padernello per partecipare ad un tour guidato.
Si tratta di un maniero del XV secolo costruito per mano della famiglia Martinengo, una casata nobiliare originaria del territorio bergamasco di cui alcuni esponenti si trasferirono qui per la gestione dei terreni agricoli, che presenta una classica pianta quadrata con torri di controllo ad ogni angolo ed un fossato circostante ancora attivo e pieno d’acqua, un ponte levatoio d’ingresso ed un torrione di guardia più alto. Negli anni è passato da semplice maniero a vero e proprio castello, fino a quando nel ‘700 il conte Girolamo Silvio Martinengo lo ristrutturò esternamente ed internamente trasformandolo in una villa signorile di alto rango, modificando alcuni locali ed aggiungendo una sala da ballo e la biblioteca, lo scalone d’ingresso con gli stemmi dei casati, una piccola cappella votiva ed il piccolo giardino esterno che affaccia sul fossato.
Dopo la morte dell’ultimo nobile a risiedere nel castello nel 1965, il conte Filippo Molin Ugoni Salvadego, la struttura venne completamente abbandonata al suo destino, tra lo sciacallaggio e l’incuria, fino al grande crollo nel 2002 di una parte della struttura. Proprio in seguito a quest’ultimo evento il Comune di Borgo San Giacomo decise di acquistare l’intera proprietà, grazie ad una joint venture con diversi imprenditori e banche, col fine di riqualificare e valorizzare questo bene perduto: a distanza di quasi 20 anni di restauri e ristrutturazioni, il castello dei Martinengo si presenta in ottime condizioni e grazie alla Fondazione Castello di Padernello (che gestisce la parte organizzativa) vengono promosse tutto l’anno molte attività culturali come eventi e mostre, oltre alle visite guidate interne del castello tramite un sistema di prenotazione online obbligatorio (l’ingresso senza non è garantito).
L’esperienza della visita guidata è stata molto interessante nell’ora circa in cui è durata, le guide sono molto preparate ed amanti della storia di questo luogo, riescono a coinvolgere lo spettatore con aneddoti, segreti e leggende legate ad ogni stanza senza mai annoiare. Ovviamente usciti da qui è possibile proseguire l’esplorazione del borgo percorrendo l’altro punto d’interesse che è il Sentiero delle Chiuse e che porta al famoso Ponte San Vigilio.