Santuario della Cornabusa

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Aperto da aprile ad ottobre, verificare gli orari e le date di chiusura sui canali ufficiali
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 1 ora per visitare santuario e chiesa
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 500 metri, sempre in piano
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Qualsiasi, ma evitate abiti succinti/corti
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Santuario della Cornabusa
  • PAGINE SOCIAL UFFICIALI: FacebookInstagram
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Questo luogo di culto, in cui si narra l’avvenimento di un particolare miracolo, è collocato nel paesino di Sant’Omobono Terme e le prime tracce storiche riguardanti la sua presenza ci portano indietro fino al XIII secolo, quando alcuni abitanti dei paesi a valle decisero di rifugiarsi in queste grotte naturali per sfuggire dalla sanguinaria guerra in corso tra Guelfi e Ghibellini.

A pericolo scampato, le persone qui rintanate uscirono allo scoperto per far ritorno alle loro abitazioni originarie ed esattamente in quest’occasione la leggenda colloca temporalmente il suo inizio, narrando di una persona che perse / dimenticò / lasciò apposta una piccola statuetta raffigurante l’effige della Madonna sul fondo della grotta in cui trovò riparo. Il miracolo legato al culto della Madonna della Cornabusa avvenne però molti anni dopo, quando una pastorella sordomuta in giro con il suo piccolo gregge si addentrò all’interno di una di queste grotte naturali in cerca di riparo dal maltempo, rinvenendo la statuetta abbandonata che le fece recuperare sia voce che udito nello stesso momento in cui la toccò, ed a valle tutti gridarono al miracolo.

Grazie al passaparola, il miracolo legato a questo luogo iniziò a diffondersi in fretta e la grotta più grande divenne il punto di riferimento della narrazione, ed a tutti gli effetti un luogo di culto a partire dal 1510 quando il Vescovo di Bergamo concesse il permesso di celebrazione della Santa Messa all’interno della grotta stessa. Nel dialetto del luogo queste grotte vengono chiamate “corna busa” (che letteralmente significa grotte buche, vuote) e sono naturalmente scavate nella roccia, frutto dell’erosione continua dell’acqua.

La visita

Nella provincia di Bergamo c’è un luogo di culto molto particolare vista la sua posizione e conformazione, che si affaccia direttamente sull’intera Valle Imagna regalando una vista panoramica unica: vi sto parlando del “Santuario della Cornabusa“, una struttura religiosa unica nel suo genere perché ricavata all’interno di una grotta naturale, oltre che essere famosa in zona per la leggenda della pastorella sordomuta.

Per visitarlo bisogna raggiungere Sant’Omobono Terme, più precisamente la frazione Cepino di questo paese della provincia bergamasca, distante in automobile un’ora da Milano e circa mezz’ora da Bergamo, ed una volta arrivati in zona ci sono due possibilità di approccio alla visita:

  • La prima è lasciare l’automobile nel primo parcheggio che s’incontra, quindi al livello inferiore, e proseguire a piedi intraprendendo il sentiero boschivo che rappresenta la Via Crucis con le cappelle raffiguranti i misteri Mariani, fino ad arrivare in cima ed uscire direttamente davanti alla Santuario.
  • La seconda prevede di continuare con l’automobile lungo la strada asfaltata fino a raggiungere il secondo parcheggio, quello superiore, e farsi gli ultimi 200 metri a piedi che separano il parcheggio del piazzale dall’ingresso del Santuario. Questa soluzione è sicuramente la più adatta per l’accesso da parte di persone con disabilità motorie vista l’assenza di barriere architettoniche oppure per le gite organizzate che arrivano fin qui in pullman grazie alla presenza di ampi parcheggi.

Una volta percorso l’ultimo pezzo a piedi, ci si imbatte prima nella cappelle raffigurante il miracolo della pastorella sordomuta e poi nell’ampia balconata per godersi un bellissimo panorama su tutta la Valle Imagna, trovandoci a quasi 650 metri d’altezza; alle spalle avremo il Santuario della Madonna Addolorata, di più recente costruzione, mentre proseguendo a piedi lungo la destra si arriva all’ingresso della famosa grotta nella roccia: la struttura si presenta in maniera molto cruda viste tutte le pareti di roccia viva, con diverse panche posizionate in maniera simmetrica e perfetta di fronte all’altare in marmo sulla quale viene svolta la liturgia, mentre sul fondo è posizionata la vasca di raccolta naturale dell’acqua che sgorga dalla montagna.

Per chi fosse interessato a proseguire nella passeggiata, tenendo la sinistra una volta usciti dalla grotta, è possibile percorrere un sentiero boschivo molto facile che costeggia buona parte del crinale nord del monte, arrivando fino alle sue pendici ed uscendo all’altezza della frazione Piazzo/Calolzio: qui sono presenti aree pic-nic, diversi belvedere ed alberi di castagne.

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