Cascata del Cenghen
- QUANDO ANDARCI: Primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile e treno
- CONSIGLIATO PER: Tutti, famiglie comprese con piccoli camminatori già rodati
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore e 30 minuti (A/R) più il tempo della sosta o del pranzo al sacco
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 5 km (A/R), dislivello positivo fino a 350 metri
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, consigliati gli scarponcini
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Pranzo al sacco, acqua, bacchette per camminare e telo
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Le vette del territorio lombardo sono davvero tante, molte delle quali divenute famose perché legate alla storia bellica od alle imprese alpinistiche, altrettante citate su libri, film, canzoni ed articoli, ma tutte hanno in comune il fatto d’avere una personale leggenda tramandata con storie o racconti popolari. Come nel caso della Grigna e la sua leggenda che narra le vicende di una guerriera tanto bella quanto crudele e di un prode e valoroso cavaliere che se ne innamorò perdutamente.
Non è dato sapere l’esatto periodo temporale in cui è collocata questa storia, si sa solamente che si svolge nei pressi del Lario orientale e che vede come protagonista principale un’ambiziosa e giovane guerriera dal cuore spietato, ed un cavaliere di nobile rango che solo vedendola passare rimase ammaliato dal suo splendore e dalla sua fierezza. I giorni passavano ed il cavaliere non riusciva a togliersi dalla testa quella guerriera, quasi come se fosse stato stregato dalla sua bellezza, fino a quando decise di recarsi presso la sua dimora per dichiararle il proprio amore: era determinato nel conquistare il cuore di quella donna arrivando a pensare che, in caso di rifiuto, avrebbe preferito morire piuttosto che vivere senza di lei. Una volta arrivato ai piedi dell’altura sulla quale si ergeva la fortezza della guerriera, lei si affacciò e senza indugiare indicò al cavaliere l’ingresso da imboccare per oltrepassare le mura, ma l’inganno era proprio dietro l’angolo. La donna ordinò ad una sentinella presente lungo le mura difensive di colpire l’uomo che stava avanzando, ed esso così fece uccidendolo con una sola freccia. Nello stesso momento in cui il cavaliere morente cadde a terra, una punizione divina si abbatté su gli altri due: lei venne trasformata all’istante in una montagna, il Grignone, mentre la sentinella che obbedì al comando nella Grignetta.
Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: CAI Grigne – Salinvetta – Coro Alpino Lecchese





Uno dei tanti e gettonati sentieri boschivi estivi del lecchese, diventato molto commerciale negli ultimi anni con diversi articoli che lo citano ed elogiano (alla fine saprete anche il mio parere), è senza dubbio quello che ha come destinazione una cascata nascosta tra due falesie verticali nei boschi ai piedi della Grigna Meridionale, facente parte del più complesso e lungo percorso escursionistico lombardo che porta il nome di sentiero del Viandante.
Quindi la caccia alle cascate continua andando in direzione Abbadia Lariana, una piccola e bellissima perla lacustre affacciata sul ramo del lago di Como “che volge a mezzogiorno” e famosa infatti per le tante spiagge dalle acque limpide in cui poter fare il bagno, e poi muoversi verso la piccola frazione di Linzanico. Distante in automobile un’ora abbondante sia da Milano che da Bergamo, è raggiungibile anche in treno da entrambe le città di esempio prendendo la direttiva verso Lecco e cambiando poi per Abbadia Lariana: può sembrare complicato ma in realtà c’è solo un cambio da fare.
Una volta arrivati saranno disponibili diversi posteggi liberi e gratuiti in cui lasciare l’automobile, troverete ad inizio articolo il punto GPS esatto, e poi bisognerà proseguire a piedi raggiungendo in primis il lavatoio pubblico, punto di partenza del sentiero che porta alla cascata del Cenghen. Qui sarà possibile riempire le borracce con l’acqua potabile e rinfrescarsi prima d’intraprendere la mulattiera per un’ora abbondante, sempre ben battuta e segnalata, che in alcuni tratti presenta gradoni in terra o roccia mentre in altri risulterà sconnessa e fangosa (in caso di pioggia), mantenendo un dislivello positivo costante fin dal punto di partenza con un totale di 350 metri circa lungo un tratto di 2.50 km.
Il sentiero corre lungo molti confini territoriali privati ed alterna pezzi boschivi al coperto a quelli in mezzo a prati di montagna, la salita di fa sentire sui polpacci visto il 14% di pendenza medio e consiglio l’utilizzo di una tracker GPS per muoversi al meglio, poiché esistono diverse diramazioni che portano alla cascata ed alle altre frazioni del comune di Abbadia Lariana, con la possibilità di compiere anche un giro ad anello più ampio anche solo per non rifare la stressa strada dell’andata. La cascata del Cenghen è l’unico salto d’acqua degno di nota del torrente Zerbo, che nasce dalla cima della Grigna Meridionale per sfociare poi nel lago di Como, alta quasi 50 metri ed incastonata all’interno di uno spaccato di roccia molto verticale, un bel luogo in cui trovare refrigerio durante le calde giornate estive ma pagandone il prezzo con il tanto sudore.
Tornando alle prime righe, questa viene considerata una delle cascate più belle e gettonate della Lombardia, ma a parer mio non lo è: sicuramente la presenza di parcheggi, un percorso ben segnalato e la facilità di percorrenza rende questa camminata accessibile e piacevole, ma sinceramente ho visto cascate migliori come per esempio la cascata del Troggia (ad oggi ad accesso vietato) rimanendo nel territorio lecchese, le cascate di Ferrera nel varesotto, la cascata della Val Vertova nel bergamasco oppure le cascate del Morcione nell’Oltrepò Pavese.