Parco naturalistico sensoriale del Mombellino
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, soprattutto in primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Tutti, accessibile a persone con disabilità motorie
- DURATA DEL PERCORSO: Circa 15 minuti per visitare tutto il parco
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 600 metri, sempre in piano
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, con scarpe da ginnastica
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Nulla di particolare
Negli ultimi anni, dal 2020 circa, le aree pubbliche verdi presenti in piccole e grandi città sono diventate sempre più appetibili e considerate zone ideali per fuggire dal caos cittadino, fatto di frenesia lavorativa, lo smog, gli spazi abitativi ristretti ed il sovraffollamento. Zone verdi che sono diventate come aree naturali, luoghi in cui l’intervento di soggetti pubblici o privati può apportare solo che benefici, la necessità di riqualificare le aree abbandonate per crearne di nuove come nel caso del Parco naturalistico sensoriale del Mombellino, nato in seguito alla cessione al comune dell’ex giardino di Villa Biffi per via del Piano di Settore che prevedeva un intervento massiccio e completo della struttura abbandonata, tra abbattimento e ristrutturazione.
L’obbiettivo principale di questo progetto verde, nonché filo conduttore, è stato quello di creare un parco che fosse il più naturaliforme possibile, in cui l’invervento da parte dell’uomo fosse il meno visibile possibile e camuffando gli artefatti installati con la natura stessa, garantendo così la conservazione dell’ambiente naturale originario e consolidando le sue peculiarità paesaggistiche. Tutta l’area del parco (di circa 1.70 ettari) fa parte di una più grande area naturale protetta, istituita nel 1976 e con una superficie totale di circa 8 ettari che porta il nome di Parco regionale delle Groane e della Brughiera Briantea, quindi riqualificata nel 2009/2010 poiché ceduta al comune per via dello scomputo degli oneri edilizi. La sostenibilità gestionale di questo progetto ha preso in considerazione sia l’impatto determinato dalla fruizione da parte dei cittadini, sia dal contesto periurbano con la vicinanza a zone residenziali, sia le ridotte risorse economiche utilizzate per la riqualificazione dell’area verde.




È sempre un piacere scoprire piccole aree verdi dislocate nel contesto urbano, dove la cementificazione sembra l’unica soluzione ed aumenta così la difficoltà di trovare luoghi in cui poter staccare con la testa e stare lontani dal traffico cittadino, soprattutto se organizzati con tavoli e panche per un picnic!
Quindi, dopo aver fatto colazione al bar, è tempo di approfittare di queste giornate di sole primaverili e fare una passeggiata all’aperto, spostandomi e raggiungendo Bovisio Masciago, un comune brianzolo collocato all’interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea e diviso in due trasversalmente dal fiume Seveso, distante in automobile 30 minuti da Milano e 45 minuti da Bergamo.
Una volta arrivati a destinazione è disponibile un piccolo e comodo parcheggio che può ospitare circa 10-12 automobili, come sempre ad inizio articolo troverete il punto GPS da poter impostare sul navigatore, e successivamente ci si trova subito di fronte all’ingresso ciclopedonale del punto d’interesse di questa passeggiata che è il Parco naturalistico sensoriale del Mombellino.
Il percorso inizia dalla bacheca informativa che racconta (edit: purtroppo il pannello risulta vandalizzato da anni e non fruibile per il visitatore) la storia di questa piccola area verde pubblica e le specie animali e vegetali che la popolano, progettata nel 2008 come “Opera Pubblica Integrata al Piano di Settore Villa Biffi ed annessi” e con l’inaugurazione avvenuta nel 2009. È divisa in zone sensoriali e prevede un percorso guidato circolare che potesse garantire una sua naturalità per ridurre al minimo la percezione dell’intervento da parte dell’uomo, portando alla scoperta delle specie arboree briantee e cercando di garantire la conservazione dell’ambiente precedente. Il parco è diviso quindi nelle seguenti aree sensoriali:
- L’area relax delle Querce, disposta di fronte all’ingresso in cui sono collocati tavoli e panche all’ombra delle giovani querce;
- Il frutteto, che con le sue diverse tipologie di alberi da frutto rappresenta a livello sensoriale il gusto;
- Un’area giochi attrezzata, collocata al centro della prima zona vede del parco ed in cui sono stati posizionati diversi tipi di giochi per bambini (e adulti);
- Il gruppo di alberi nei pressi della parte finale della carrucola, presente sul progetto cartaceo iniziale e sensorialmente rappresentante l’udito, che vennero difatti piantumati in fase di costruzione del parco ma che ad oggi (2025) risultano assenti;
- Il boschetto circolare, composto da diverse tipologie di arbusti e rappresentante a livello sensoriale vista e tatto;
- L’area relax dei Frassini, in cui sono stati posizionati dei tavoli con panche all’ombra di diversi piccoli frassini;
- Il giardino delle erbe aromatiche, un angolo del parco in cui dovevano essere presenti alcune tipologie di erbe dal profumo intenso e che avrebbero dovuto rappresentare a livello sensoriale l’olfatto, ad oggi invece risulta una landa di sterpaglie non curata;
- Il bacino naturalistico, quindi un piccolo stagno che ospita diverse specie animali come rane e volatili
- L’ampio prato fiorito, una zona verde dislocata nella parte finale del parco ed ideale per stendere un telo ed organizzare un picnic in compagnia
Sono ben contendo di scoprire e raccontare questi progetti urbani che puntano alla riqualificazione di aree boschive abbandonate, sperando sempre che non vengano abbandonati a loro stessi e lasciati in balia dei vandali, e che quindi il Comune continui a prendersene cura con manutenzioni ordinarie e straordinarie. Queste aree verdi sono di grande interesse comunitario, quindi ognuno di noi nel nostro piccolo dovrebbe rispettarle e prendersene cura, iniziando dal lasciare l’ambiente sempre pulito. Poco distanti ci sono altri luoghi legati alla parte naturalistica della provincia brianzola come il Parco Increa, ricavato dal recupero di un ex cava abbandonata e con la panchina in PVC riciclato più lunga al mondo, ed il Magico Ciliegio, un albero centenario così importante tanto che una sua talea è finita a far parte del Giardino dei Patriarchi collocato a Roma sulla Via Appia Antica.