Pozze di Erve

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Primavera ed estate
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
  • CONSIGLIATO PER: Il primo pezzo tutti (le vasche), il secondo per escursionisti EE
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 5 ore con un buon passo (A/R)
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 10 km (A/R), dislivello di 600 metri
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, scarponcini obbligatori
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, pranzo al sacco, occhiali da sole, telo
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Comune di Erve
  • PAGINE SOCIAL: Facebook Pro Loco di Erve
La storia

Per quasi tutta la lunghezza del sentiero che da Erve porta fino alla Capanna Alpinisti Monzesi (e poi al Rifugio Luigi Azzoni), passando per Pra’ di Ratt e la sorgente San Carlo, è presente il torrente Gallavesa la cui fonte nasce in cima al Monte Resegone. Infatti questa risalita è stata pensata proprio per costeggiare questo corso d’acqua, portando quindi i realizzatori di quest’opera a dover scavare anche nella roccia col fine di creare passaggi sicuri, e non solo: diversi sono i ponticelli presenti e quello più famoso penso sia il ponte del Bruco, così nominato perché dedicato ad un mulo utilizzato per il trasporto dei materiali e la costruzione di alcune parti del sentiero.

Il ponte venne inaugurato il 30 Giugno 1996, di domenica, dalla A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) della sezione di Monza di cui facevano parte diversi gruppi Alpini che hanno partecipato alla realizzazione e messa in sicurezza di alcuni parti dell’itinerario. La targa posta nei pressi della struttura recita “Ponte del Bruco: al mulo, fedele servitore e compagno degli Alpini e degli alpinisti che qui concluse la sua ultima fatica“, e che ci racconta quindi che su questo sentiero venne a mancare dopo aver aiutato per decenni gli abitanti della zona ed i lavoratori a trasportare qualsiasi genere di materiale.

Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: A.N.A. Bellusco

L'escursione

Come promesso in un altro articolo, sono nuovamente tornato ad Erve, un piccolo paesino della provincia di Lecco ed ai piedi del monte Resegone, per esplorare la sua controparte tipicamente estiva che negli ultimi anni sta attirando sempre più visitatori e camminatori da tutta la regione.

Distante in automobile un’ora da Milano e 45 minuti circa da Bergamo, una volta in zona sono disponibili diverse aree in cui poter parcheggiare l’automobile, distribuite lungo tutto il paese e divise in gratuite ed a pagamento (strisce bianche e strisce blu). Con lo zaino in spalla, e diversi viveri al suo interno, ho raggiunto il punto di partenza del sentiero di hiking principale soprannominato il sentiero delle pozze di Erve, e dalla quale è possibile arrivare dove si vuole grazie alle molteplici deviazioni che portano a rifugi, punti d’interesse e cime presenti tutt’intorno:

  • Percorrendo Via Resegone fino alla fine tenendo sulla sinistra il torrente che taglia in due l’abitato di Erve, si raggiunge il caratteristico ponticello in cemento che rappresenta il punto di partenza.
  • La prima sezione del sentiero, che termina all’altezza dell’Agriturismo 2 Camosci, costeggia le pozze più accessibili ed ha diversi grandi spazi verdi in cui fermarsi per un pic-nic, non presenta grandi difficoltà trattandosi di una mulattiera ben battuta ed adatta a tutti.
  • Quella che porta alla sorgente San Carlo, attraverso il passaggio obbligato dal ponte del Bruco, è la seconda sezione e presenta alcune complicazioni come passaggi tra le rocce ed un sentiero sconnesso affrontabile grazie alla calzatura giusta. Anche qui è possibile fermarsi lungo il percorso a prendere il sole oppure farsi un bagno freddo in una delle tante (e grandi) marmitte naturali.
  • L’ultima e terza sezione, con destinazione Capanna Alpinisti Monzesi a circa 1200 metri d’altitudine, aggiunge altre difficoltà come un dislivello più importante, un terreno sdrucciolevole ed una segnaletica non costante ed in alcuni punti assente. La tappa finale è anche il crocevia intermedio del sentiero che porta alla cima al monte Resegone con il suo rifugio Azzoni, ma questa è un’altra avventura!

La capanna è stata raggiunta in 2 ore abbondanti di cammino, ed una volta arrivati è possibile rifocillarsi mangiando qualche piatto tipico (se trovate il rifugio aperto) oppure consumando il pranzo al sacco, mentre ci si gode un meritato riposo e la vista sulla valle ervese. La difficoltà di ogni sezione del sentiero aumenta sempre più in maniera consequenziale e quindi classificabile come T, E e poi EE.

Se volete scoprire di più sulla storia di Erve e godervela anche durante il resto dell’anno, potete per esempio prendere parte alla sagra della castagna che si svolge in autunno, assistere in inverno alla storica battitura del borgo di Nesolio oppure farvi in primavera un giro completo a piedi dell’abitato di Erve alla scoperta dei suoi punti d’interesse e dei belvedere.

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