Diga Vacchelli

Punto GPS del parcheggio
Informazioni utili
  • QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno
  • RAGGIUNGIBILE CON: Automobile o pullman in caso di gite organizzate
  • CONSIGLIATO PER: Tutti, raggiungibile con permessi in auto ed accessibile quindi a persone con disabilità motorie
  • DURATA DEL PERCORSO: Circa 2 ore (A/R)
  • LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Fino a 6.30 km (A/R), sempre pianeggiante
  • ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Comodo e sportivo, consigliati gli scarponcini
  • COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, pranzo o merenda al sacco, occhiali da sole
  • SITO INTERNET UFFICIALE: Consorzio Irrigazioni Cremonesi
  • SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La storia

Nel 17 agosto 1881, il Comitato Esecutivo dell’Associazione Promotrice presentò una richiesta di concessione idrica al Stato per deviare 25 m³/sec del fiume Adda per mettere in atto un progetto degli ing. Fieschi e Pezzini, col fine di costruire quello che attualmente è chiamato canale Vacchelli e distribuisce acqua utile all’irrigazione dei campi della Padania est. La concessione venne data con il regio decreto n° 2667 del 21 agosto 1884, della durata di 30 anni, e cominciarono nella primavera del 1887 i lavori di costruzione della diga e del canale artificiale, conclusi del tutto nel 1892 anche se il canale che venne regolarmente attivato già a fine 1891, con la struttura di Tombe Morte a Genivolta e l’annesso scolmatore che vennero terminati nel 1894.

Tutti i terreni, lungo la quale sarebbe dovuto passare il canale, vennero espropriati fin da subito e divennero di proprietà del Consorzio, mentre con il rinnovo della concessione avvenuto il 19 giugno 1948 venne concessa la derivazione di altri 12 m³/sec dal fiume Adda oltre quelli già permessi, con una durata di 70 anni, per via dell’alto fabbisogno richiesto dall’intensiva attività agricola della pianura cremasca e cremonese.

Fonti utilizzate per scrivere l’articolo: Consorzio Irrigazioni Cremonesi

La passeggiata

Con questo articolo si chiude il cerchio di una storia agricola ed economica lombarda che ho appreso visitando il gigantesco nodo idraulico denominato Tombe Morte a Genivolta, in provincia di Cremona, andando alla scoperta di un altro manufatto idraulico che collega due province ed in cui tutto ha inizio.

Non resta quindi che raggiungere un altro luogo fuori dalle rotte turistiche classiche localizzato nel comune di Merlino, per l’esattezza tra le due piccole località di Marzano e Bocchi nella campagna lodigiana e divise dal fiume Adda, distante in automobile 40 minuti da Milano e 30 minuti da Bergamo. Una volta arrivati in zona bisogna arrangiarsi con il parcheggio perché non ne esiste uno apposito, ad inizio articolo troverete il punto GPS dove ho lasciato io l’automobile, per poi proseguire a piedi verso l’ingresso della ciclopedonale che corre parallela al fiume.

Tutto l’intero percorso, di circa 6 km totali tra andata e ritorno, è praticamente sempre pianeggiante ed adatto a tutti, famiglie comprese, con diversi cartelli direzionali e forse troppe poche zone ombreggiate da alberi, costeggiando sempre il fiume sul confine provinciale tra Lodi e Cremona. La destinazione finale di questa passeggiata è la diga Vacchelli, una struttura che convoglia le acque deviate dall’Adda verso la pianura cremasca e cremonese grazie al canale Vacchelli arrivando fino a Genivolta, finendo poi nel fiume Oglio grazie proprio allo scolmatore di Genivolta.

Questa diga, che gestisce di media quasi 40 m³ d’acqua al secondo, venne realizzata dal Consorzio Irrigazioni Cremonesi tra il 1887 ed il 1892 per risolvere la grave crisi agricola che colpì la parte est della pianura padana, sotto proposta dell’ing. Pietro Vacchelli, con il fine ultimo di trasportare acqua utile all’irrigazione dei campi coltivabili grazie ad un canale artificiale lungo più di 30 km. Ovviamente il suo nome attuale è un omaggio post mortem al senatore cremonese, venuto a mancare più di 100 anni fa, e che ancor oggi risulta molto importante, vista la buona qualità dell’acqua e della sua fauna ittica.

Nel 2013 è stato attuato un progetto di recupero della parte monumentale della diga grazie all’impegno della restauratrice Ornella Bolzani della città Cremona, col fine di ripristinare tutta la facciata esposta a sud e sulla quale sono apposte le gigantesche tavole in marmo riportanti la storia di questo manufatto e riportanti i nomi degli amministratori del Consorzio Irrigazioni Cremonesi che vollero questa diga.

Questo risulta essere un ottimo punto di partenza per percorrere in bicicletta la ciclopedonale del canale Vacchelli nel caso siate giunti qui su due ruote, altrimenti in automobile si possono raggiungere altri punti d’interesse vicini come il Parco della Preistoria a Rivolta d’Adda, scoprendo la storia di questi rettili giganti che hanno vissuto milioni di anni fa, oppure scoprire l’Abbazia del Cerreto ad Abbadia Cerreto, con le sue opere d’arte centenarie.

error: Questo contenuto è protetto da copyright!