Via Mala
- QUANDO ANDARCI: Tutto l’anno, soprattutto in primavera ed estate
- RAGGIUNGIBILE CON: Automobile
- CONSIGLIATO PER: Il primo pezzo è adatto a tutti, il resto per escursionisti EE
- DURATA DEL PERCORSO: Prima parte 30 minuti, il resto circa 1 ora
- LUNGHEZZA E DISLIVELLO: Prima parte 500 m ed il resto fino a 1.50 km, sempre pianeggiante
- ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Sportivo e tecnico, scarponcini obbligatori per la seconda parte
- COSA AVERE NELLO ZAINO: Acqua, bacchette per camminare, d’inverno anche i ramponcini
- SITO INTERNET UFFICIALE: Via Mala
- PAGINE SOCIAL UFFICIALI: Facebook
- SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
La Via Mala è la vecchia strada che collegava i due paesini di Dezzo ed Angolo Terme, completamente scavata nella roccia dei monti della Presolana e che costeggia il fiume Dezzo per quasi tutta la sua lunghezza. Molti riferimenti rinvenuti su alcuni documenti storici dell’epoca raccontano dell’utilizzo di questo sentiero fin dal Medioevo come passaggio per poter raggiungere e commerciare con i paesi dell’altra valle, con l’ultimo intervento di ristrutturazione e ripristino effettuato per mano dell’uomo (prima del suo totale abbandono come percorso commerciale) che fu affidato all’ing. Fiorini di Darfo: i lavori iniziarono nel 1862 ed in pochi anni tutto il progetto fu portato a compimento.
Per molti anni a venire questa strada venne utilizzata da chiunque, ma la sua temibile fama di strada mala si fece sentire, fino al suo completo abbandono. Il nome Mala deriva infatti pericolosità acquisita negli anni a causa delle scarse condizioni di sicurezza e della stessa instabilità geologica del territorio, oltre ad una manutenzione difficile da garantire ed effettuare con costanza. Per questo motivo venne ritenuta inadatta e successivamente abbandonata, ma negli ultimi anni ha suscitato molto interesse tra gli avventurieri locali e giovani architetti ed ingegneri che, grazie all’intervento della Comunità Montana di Scalve, hanno dato il via ad un un progetto di riqualificazione parziale della via per valorizzarla a livello turistico.




Una natura molto ostica e lo stato di abbandono in cui versa questo luogo hanno fatto sì che questa gita fuori porta si trasformasse da semplice passeggiata ad escursione molto pericolosa, tutto oltrepassando una semplice e trasandata staccionata con il suo divieto d’accesso: stavolta abbiamo osato.
Vi sto parlando della Via Mala, una strada scavata nella roccia ai piedi dei monti della Presolana ed in cui ogni stagione incide così tanto sull’ambiente da riuscire a trasformarla completamente e dargli 4 abiti differenti, collocata nel territorio del comune bergamasco di Colere in Val di Scalve a metà strada con Angolo Terme, distante in automobile due ore circa da Milano e un’ora da Bergamo.
L’ingresso del parcheggio si trova tra due gallerie ed è molto facile sbagliare quindi state attenti, vi lascio ad inizio articolo il punto GPS così ci arriverete senza troppi problemi, ed una volta posteggiata l’automobile si procede a piedi verso l’accesso del sentiero, diviso in due parti:
- La prima parte della via, che va dalle rappresentazioni di animali al divieto d’accesso alla fine, è stata messa in sicurezza grazie ai più recenti interventi di ristrutturazione e riqualificazione attuati dalla Comunità Montana di Scalve e volti a valorizzare turisticamente questo luogo, grazie all’installazione di alcune tettoie parasassi ed un balconcino che simula una camminata nel vuoto. Lungo questo pezzo, circa il 20% del totale, ci s’imbatte in piccoli binocoli di ferro (se così di si possono definire) e molti cartelli informativi che raccontano la parte naturalistica di questo luogo legata alla sua storia fossile.
- La seconda parte della via inizia quando, al temine del sentiero riqualificato, ci si trova di fronte ad una staccionata con un cartello di divieto d’accesso che indica la possibilità di non proseguire: questo tratto è chiamato Rovinacani ed è stato interdetto l’accesso per via della non messa in sicurezza e della pericolosità vista l’assenza di parapetti, della pavimentazione disconnessa e dell’alta probabilità di distacco di ghiaccio e massi. ATTENZIONE: Da questo punto in poi il sentiero si fa davvero impervio e pericoloso, inadatto a persone che non conoscono e non sanno valutare imprevisti reali e tangibili che possono generarsi lungo un percorso non manutenuto, ed il Comune di Colere ne ha quindi decretato il divieto l’accesso. Assumendomi le mie responsabilità, ho proseguito conscio dei pericoli annessi solo per poter condividere le le bellezze di questa parte della via e lo stato di abbandono in cui versa anche con chi decide di non proseguire guardando foto e video, quindi senza voler invogliare nessuno ad emularci. Siate sempre prudenti e vigili, non fate mai il passo più lungo della gamba!
Percorrere una strada così completamente immersa nella natura suscita diverse emozioni, in uno spaccato di roccia dove la forza degli elementi ambientali è predominante rispetto a tutto il resto, regalando scenari totalmente differenti in base alla stagione in cui la si visita, unica nel suo genere per via del grande valore storico e commerciale, con un ingresso paragonabile ad un portale che ti tele-trasporta letteralmente in un’altra dimensione, fuori dallo spazio-tempo.
Bellissima da visitare in primavera, dà sicuramente il meglio di sé in inverno quando nevica perché si trasforma vestendosi di bianco come quei bellissimi luoghi del nord Europa in cui è possibile trovare cascate di ghiaccio affiancate da muschi e licheni, con spaccati di roccia vivi.